Truffa del bollo auto, la maxi-indagine partita dal Piemonte finisce anche a Isernia, bussando alla porta di Esattorie spa. Indagati i due titolari, gli isernini Carlo e Sandra Marcucci. Ieri mattina funzionari di polizia giudiziaria si sono recati presso la sede pentra della società di riscossione tributi per acquisire una serie di documenti. A condurre dritti dritti in Molise sono gli accertamenti sulla Gec spa, colosso nel mondo della riscossione dei tributi e adesso finita nella bufera per una indagine che, partita da Torino, tocca anche Veneto e Campania. Sfiorando Isernia. Quindici persone, tra funzionari pubblici e dirigenti di società private che si occupano della riscossione della tassa automobilistica regionale,sono stati arrestati per associazione a delinquere, corruzione, concussione e turbativa d’asta. Gli arresti sono avvenuti in Piemonte, Veneto e Campania. Secondo l’accusa, le società ottenevano l’appalto per la riscossione delle tasse senza una regolare gara ad evidenza pubblica grazie a funzionari regionali compiacenti. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Torino. I carabinieri parlano di un «sistema Piemonte esportato anche in altre Regioni» scoperto nell’inchiesta sull’affidamento alla società Gec del servizio di riscossione delle tasse automobilistiche che ha portato a 15 arresti. . Due sono in particolare le Regioni che, insieme al Piemonte, sono toccate dagli accertamenti: Veneto e Campania. Scavando, però, sono stati avviati accertamenti anche su episodi che riguardano la Regione Molise. Al vaglio per il momento. Esattoria di Isernia è finita nel calderone dell’inchiesta perché ha stretto un’Ati, un’associazione temporanea d’impresa, tra la Gec e l’azienda dei Marcucci finalizzata ad ottenere l’appalto della gestione del bollo, ognuno per la propria area di competenza. In base a quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, i manager della Gec avrebbero esercitato pressioni e condizionamenti illeciti sulla stesura dell’ultimo bando di gara della Regione Veneto per la riscossione della tassa automobilistica regionale e il bollo auto. Il management della Gec, si apprende ancora dall’inchiesta, avrebbero sfruttato le conoscenze e le capacità del funzionario della Regione Piemonte Giovanni Tarizzo (a sua volta in carcere) per fare estendere l’istituto dell’avvalimento – una innovativa forma giuridica che consente a chi partecipa a gare pubbliche di dimostrare i requisiti economico-finanziari e professionali richiesti facendo affidamento su altri soggetti detti ausiliarì – anche alla Regione Veneto, acquisendo l’esclusiva della riscossione tasse-bollo auto. Per i rapporti con la Gec anche Esattorie è finita sotto l’occhio degli inquirenti. “Il fatto che non sia stato contestato alcun provvedimento restrittivo nei confronti dei mie clienti dimostra che la loro posizione è più leggera nei confronti degli altri indagati. E che verrà tutto chiarito al più presto” dice l’avvocato di Carlo e Sandra Marcucci, Luigi Iosa del foro di Lucera. Spiega ancora l’avvocato: “Agli arrestati è stata contestata l’associazione a delinque finalizza ai reati di scopo. Ai miei assistiti il peculato, un capo generico e non definitivo perché la procura di Torino vuole approfondire i rapporti tra Esattorie e Gec spa. A seguito di rapporti in essere tra esattorie e quest’ultima in base a un’Ati fatta per riscossione del bollo auto. Procura di Torino ha provveduto all’acquisizione di documenti. Che, a nostro avviso, permetteranno di alleggerire ulteriormente la posizione degli assistiti”. La difesa, composta dall’avvocato Iosa e da Lucio Francario, è convinta di poter dimostrare la totale estraneità dei loro assistiti ai fatti. Inoltre, ritengono che “semmai reato dovesse esserci, va indagato in Molise non a Torino”.