I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno hanno eseguito una misura cautelare reale in ordine al reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, per un valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito le vicende connesse alla concessione di un contributo pubblico erogato nell’ambito del “contratto d’area della Provincia di Salerno”, strumento di programmazione negoziata finalizzato allo sviluppo del territorio attraverso la creazione di nuove iniziative imprenditoriali. La “ASSO S.r.l.”, società molisana beneficiaria del contributo, avrebbe dovuto realizzare un complesso termale alberghiero, con annesso centro benessere, in località “Tufaro” di Contursi Terme, per il quale è stato concesso un contributo di oltre 8 milioni di euro. La società, previa istruttoria curata dall’ente provinciale di Salerno, ha – ad oggi – incassato contributi pubblici per un importo di 5,5 milioni, avendo dichiarato la realizzazione di circa il 70% del progetto, corrispondente a spese sostenute per un importo superiore a 10 milioni. Le indagini hanno consentito di accertare l’esecuzione di lavori per poco più di un milione di euro: infatti, attraverso una società ad hoc costituita ed articolate operazioni contabili, sono state “confezionate” fatture per operazioni inesistenti, simulati fittizi pagamenti (con la complicità di un funzionario di un istituto di credito), al fine di dichiarare uno stato avanzamento dei lavori di gran luna superiore a quello effettivo, nonché un inesistente aumento di capitale sociale, incamerando così il contributo pubblico, per la gran parte non destinato alla realizzazione dell’opera. Indagate 9 persone, di cui 8 amministratori e soci (della società beneficiaria del contributo e di quella esecutrice degli pseudo-lavori) ed un funzionario di un istituto di credito. Sequestrata l’area e del cantiere termale nonché somme di denaro, disponibilità finanziarie e beni immobili nei confronti dei 9 indagati, ciascuno fino ad un valore corrispondente alla somma di euro 4,3 milioni. Contestualmente, è stata data esecuzione a numerosi decreti di perquisizione nei confronti delle società coinvolte e degli indagati.