I continui ritardi sulla tratta Roma-Campobasso quasi non fanno più notizia se non fosse che con una cadenza pressoché quotidiana qualche pendolare esasperato telefona in redazione per lamentare “l’ennesimo inspiegabile caso di ritardo – dovuto pare ad un guasto meccanico – i continui disagi che siamo costretti a subire pur pagando il biglietto per un servizio che sempre più spesso si trasforma, purtroppo, in una sorta di incubo: sai quando parti e non sai mai quando arrivi e soprattutto non sai i motivi che impediscono ai vagoni di arrivare puntuali a Campobasso”. Queste le parole di una signora di Roma che partita ieri dalla capitale alle 14,08 si è ritrovata due ore e mezza dopo, insieme a tutti gli altri passeggeri, ferma a Zagarolo senza conoscere nemmeno le reali motivazioni del ritardo. “Non è possibile – ha continuato la donna la telefono – siamo fermi e nessuno ci dice nulla: né del perché il treno sia bloccato, né quando ripartiremo. Siamo esasperati. Non si può fare qualcosa?”. In realtà di lettere formali, di conferenze stampa e tavole rotonde ne sono state fatte tante. Proprio un paio di giorni fa al Comune di Campobasso si sono visti i rappresentanti delle associazioni dei consumatori e Legautonomie, e hanno chiesto un incontro con il presidente Iorio per discutere di ferrovie e di trasporto locale più in generale.