S’allarga l’inchiesta sul presunto caso di corruzione che ha coinvolto Pizzone. Pare siano saliti a quattro gli indagati. Sicuramente l’attenzione della procura si è allargata anche ad altri soggetti (per loro, si vocifera, ci sarebbe l’accusa di falso ideologico), probabilmente persone entrate in qualche punto del vorticoso giro che, secondo la procura, facevano i soldi. Secondo la Guardia di Finanza di Isernia, Michele Cozzone, all’epoca dei fatti sindaco del paese, e Giovanni Farrocco, imprenditore di Cerro al Volturno, sono stati protagonisti di una collaborazione tra pubblico e privato ritenuta illegale dagli inquirenti. Al vaglio della procura sono passati gli appalti che il Comune ha affidato nei dieci anni di amministrazione Cozzone. Una serie di appalti sarebbero stati affidati dall’ex primo cittadino all’ingegnere, rappresentante legale dell’azienda Socem, per l’intero periodo del suo mandato elettorale. Nel dettaglio, sono 11 gli appalti sui quali s’è posata l’attenzione della magistratura e che hanno un valore di 3 milioni e mezzo di euro. Una volta che i lavori venivano assegnati all’azienda di Farrocco, scattava il resto dell’operazione. “Il sistema corruttivo si basava sull’interposizione di piccole associazioni calcistiche, costituite ad hoc e gestite indirettamente, alle spalle di ignari presidenti – ha precisato il capo della procura isernina, Paolo Albano – Farrocco sponsorizzava le due squadre ‘Cerrese’ e ‘Aurora calcio’, entrambe militanti in categorie minori. Tramite bonifici bancari ha versato complessivamente 716mila euro, somme sproporzionate rispetto alle esigenze di tali società. Questi soldi non erano altro che il prezzo della corruzione”.