Condanna confermata ma pena ridotta la metà. Questa è la decisione presa dai giudici della Corte d’Appello di Campobasso in merito al caso di violenza sessuale nei confronti di un quindicenne di Carpinone. Seduto nel banco degli imputati un giovane di 24 anni assistito dall’avvocato Roberto Giammaria del Foro di Isernia. In primo grado fu condannato dal Tribunale Pentro a due anni e dieci mesi. In appello la pena è stata ridotta ad un anno e dieci mesi. Le ragioni di questa decisione si conosceranno solo quando saranno rese pubbliche le motivazioni della sentenza. Tuttavia l’avvocato Giammaria ritiene che siano state applicate le attenuanti che riducono di due terzi la pena, essendo emerso con chiarezza in primo grado che tra la vittima e il carnefice si era instaurato un rapporto sentimentale, tanto è che i due decisero di andare a convivere. Fu la stessa ragazza ad ammettere l’esistenza di un fidanzamento, rispondendo alle domande dei giudici del Tribunale di Isernia. Il giovane da quattordici mesi e rinchiuso in carcere e quindi ha scontato buona parte della pena. Quindi uscirà solo al termine, se nel frattempo, non interverranno altri fattori. Chi invece dovrà trascorrere ancora molto in carcere è il padre del giovane, essendo stato condannato in primo grado a cinque anni di reclusione. In questo caso la difesa ha preferito non ricorrere in appello essendo più evidente il reato commesso. I due fatti sono collegati perché ad essere state abusate sessualmente furono due minorenni, sorellastre della donna che conviveva con il padre del giovane. Un intreccio complesso nato sotto lo stesso tetto, nella stessa abitazione. Una convivenza che alimentò il pettegolezzo a Carpinone, fin quando le voci e un esposto sottoscritto da un parente delle ragazze, arrivarono ai carabinieri e presero il via le indagini. Il primo ad essere arrestato fu il padre del giovane, un uomo che all’epoca dei fatti, stando alla sentenza di primo grado, ha abusato sessualmente la sorella 13enne della convivente. Successivamente la Procura chiese e ottenne l’arresto del figlio, all’epoca dei fatti 22enne, ritenendolo responsabile di violenza sessuale nei confronti dell’altra minore di 15 anni. Abusi messi in atto nell’arco temporale di un anno, fin quando un parente delle ragazzine segnalò il tutto alla Procura della Repubblica rafforzano le voci raccolte in paese dai Carabinieri.