E’ approdato ieri mattina al Riesame di Campobasso l’appello presentato dal Procuratore Capo di Isernia, Paolo Albano, contro la decisione del gip, Maria Luisa Messa, che aveva negato l’arresto per i due indagati nell’ambito dell’operazione Aurora su un presunto di giro di tangenti al comune di Pizzone. Nell’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, si ipotizza il reato di corruzione ed evasione fiscale nei confronti dell’ex sindaco Michele Cozzone e dell’imprenditore di Giovanni Farrocco. Davanti al collegio presieduto dal giudice Scarlato l’avvocato Marco Franco ha rappresento Cozzone mentre Ennio Mazzocco ha curato gli interessi dell’ingegner Farrocco. Per l’accusa l’ex sindaco di Pizzone, Michele Cozzone, avrebbe favorito l’impresa di Farrocco, la Socem, nell’affidamento di appalti per 3 milioni di euro. In cambio Farrocco avrebbe sponsorizzato la Cerrese e l’Aurora di Pizzone, società calcistiche di cui Cozzone era direttore generale, per un totale di 700mila euro. In realtà le sponsorizzazioni sarebbe servite a risarcire Cozzone per l’impegno nell’assegnazione degli appalti comunali. Nei confronti dei due indagati la procura ha ipotizzato i reati di corruzione ed evasione fiscale. Per loro Albano ha chiesto ancora l’applicazione dell’ordine di custodia cautelare in carcere o, in subordine, gli arresti domiciliari. I giudici del riesame dovrebbero pronunciarsi il prossimo 7 gennaio.