Quindici condanne sono state emesse dal Tribunale di Isernia a conclusione del processo scaturito dall’Operazione Impero che, nel 2011, portò a galla un giro di spaccio, tra Molise e Abruzzo. Garantiva un introito annuale di un milione di euro a tre famiglie rom che vivono tra Isernia e Avezzano, Di Silvio, Morelli e Sarachella. La pesante sentenza del collegio giudicante, presieduto da Ferdinandi, è arrivata in tarda notte, dopo otto ore di camera di consiglio e ha riconosciuto, per la prima volta a Isernia, l’associazione a delinquere legata allo spaccio. Le pene vanno da sette a tre anni di reclusione con la condanna al pagamento delle spese processuali di mantenimento in carcere e l’interdizione dai pubblici uffici. In totale ammontano a 63 anni. Tutti assolti gli altri imputati, una cinquantina di persone tra spacciatori assoldati dai rom per fare rifornimento di droga a Napoli e assuntori. “Il collegio – ha commentato il pm Papa – ha recepito integralmente la linea di questa accusa, le richieste e le impostazioni giuridiche”. Papa si è detto soddisfatto per la conferma del reato di associazione che, con l’applicazione del comma 6 richiesta dallo stesso pm, ha previsto pene meno severe. Gli avvocati degli imputati annunciano ricorso in appello. “Attendiamo le motivazioni della sentenza – ha commentato l’avvocato Pasquale Colitti, difensore di uno dei principali imputati – vogliamo capire com’è stata riconosciuta l’associazione, sebbene affievolita nei suoi aspetti strutturali organizzativi. Ciò vuol dire che dall’imputazione originaria, che prevedeva 24 anni di reclusione, siamo arrivati a una sentenza che ha condannato fino a sette anni”. Le motivazione della sentenza saranno note tra 90 giorni.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.