A otto anni dall’avvio della maxi inchiesta sulla sanità in basso Molise denominata “Black Hole”, che tra il 2006 e il 2007 provocò un terremoto giudiziario nella regione, è stata fissata la data dell’udienza preliminare, che si terrà il 19 novembre prossimo a Bari.
Come si ricorderà la procura di Larino dispose l’arresto di 20 persone tra politici, uomini delle forze dell’ordine, funzionari e medici.
Dopo un iter assai travagliato, gli atti dell’indagine erano stati trasferiti dalla Procura di Larino a quella di Bari, perché tra le persone coinvolte c’era anche un magistrato.
È di queste ore la notizia che i diretti interessati stanno ricevendo la citazione in vista dell’udienza.
Sono 106 gli indagati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, chiamati a rispondere a vario titolo di 116 capi di imputazione, tra i quali associazione a delinquere, concussione, truffa, peculato, pratica illegale di aborti, assunzioni truccate, tangenti, finanziamenti illeciti.
Lo scandalo del “buco nero” scoppiò nel febbraio 2006 quando, dopo lunghe indagini, un blitz delle forze dell’ordine portò a una prima ondata di arresti, 11. Altri nove, invece, vennero eseguiti nel maggio dell’anno dopo. Coinvolti, tra gli altri, l’allora parlamentare e sindaco di Termoli Remo Di Giandomenico, sua moglie, Patrizia De Palma, e l’allora comandante provinciale dei carabinieri Maurizio Coppola. Tra gli indagati tantissimi politici e uomini delle istituzioni locali.

 

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