Respinto in fase cautelare dal Consiglio di Stato il ricorso dell’ex presidente della Regione Molise Michele Iorio contro la sua sospensione dalla carica di consigliere regionale. I giudici di Palazzo Spada hanno oggi confermato quanto già stabilito nei mesi scorsi dal Tar Molise che aveva respinto l’istanza dichiarandola inammissibile per “difetto di giurisdizione” e ritenendo dunque competente in materia il giudice ordinario.
L’ex presidente in questi mesi ha più volte contestato la legge Severino, per effetto della quale è stato sospeso, sostenendo la sua incostituzionalità e contestando la retroattività (Iorio è stato sospeso nel 2013 per fatti avvenuti nel 2004).
Al verdetto di Palazzo Spada guardavano per questo con attenzione anche gli avvocati di Silvio Berlusconi che per effetto della stessa legge che ha causato la sospensione di Iorio dalla carica di consigliere regionale potrebbe nei prossimi giorni essere dichiarato decaduto dalla carica di senatore. L’ex governatore si opponeva al provvedimento della presidenza del Consiglio dei ministri che lo ha sospeso dalla carica per un anno e mezzo in quanto condannato in primo e secondo grado per abuso d’ufficio (si è ora in attesa della pronuncia della Cassazione).
“Il motivo in tema di affermazione della giurisdizione del giudice amministrativo – scrivono i giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato nella loro ordinanza -, pur necessitando di approfondimento in sede di esame nel merito della presente controversia, non appare ad un primo esame assistito da profili volti a sorreggerne la fondatezza, e ciò in relazione alla ragionevole attinenza della presente controversia a diritti soggettivi”.