Sette anni dopo l’esplosione dello scandalo e gli arresti c’è il rischio prescrizione per diversi capi di imputazione del processo sulla corruzione nella sanità del basso Molise ‘Black hole’ la cui udienza preliminare si terrà il prossimo 19 novembre davanti al Gup del Tribunale di Bari. La conferma arriva dai legali dei 106 indagati per i quali gli inquirenti pugliesi hanno chiesto il giudizio. Sono 117 i capi di imputazione contestati ai numerosi ‘personaggi’ coinvolti nella maxi indagine della Procura di Larino tra cui l’ex presidente della Regione Michele Iorio, l’allora assessore regionale alla Programmazione Gianfranco Vitagliano, l’ex sindaco di Termoli Remo Di Giandomenico e la moglie, Patrizia De Palma primario del reparto di ostetricia e ginecologia del San Timoteo. Finirono nel ‘buco nero’ anche operatori sanitari, imprenditori, professionisti, rappresentanti delle forze dell’ordine tra agenti di Polizia e Carabinieri che, a vario titolo, furono iscritti nel registro degli indagati. Le accuse contestate vanno dall’associazione a delinquere, all’abuso d’ufficio, alla concussione, alla truffa, alle assunzioni irregolari a finanziamenti illeciti ed altro. Secondo i legali di fiducia degli indagati, alcuni reati sarebbero già prescritti. 

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