“Il problema principale rimane sempre quello della durata dei processi che incide sempre più in maniera negativa su un tessuto economico e sociale già fortemente pregiudicato dalle criticità di una congiuntura che ormai da troppo tempo affligge il nostro Paese, peraltro nell’ambito di un contesto internazionale non meno preoccupante”. Lo ha affermato il presidente della Corte d’Appello di Campobasso, Francesco Infantini, nella sua relazione pronunciata durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario in Molise.
“Un processo che abbia una durata irragionevole – ha aggiunto Infantini – diviene un processo ingiusto, non un atto di giustizia, seppur tardivo e con una efficienza affievolita, idoneo a soddisfare anche solo parzialmente l’istanza di chi si ritiene leso nei propri diritti, bensì una ulteriore ingiustizia che si somma a quella già patita dal cittadino, amplificandone ed aggravandone le conseguenze”.
Dai dati forniti durante la cerimonia emerge l’aumento del numero dei procedimenti penali pendenti: complessivamente i casi ancora non definiti sono 8.840 mentre un anno fa erano 7.802. L’incremento più consistente (26%) si registra nel circondario di Larino, aumenti molto più contenuti invece a Campobasso (9,8%) e a Isernia (2,7%).
Associazione per delinquere di stampo mafioso (+23,81%), omicidi volontari (+6,25%) e stalking (+31,18%) tra i reati in aumento. “Il numero delle notizie di reato tra luglio 2012 e giugno 2013 è in aumento, mentre nell’anno precedente c’era stata una diminuzione” – ancora il presidente della Corte d’Appello Infantini.
Crescita del 21% anche dei reati contro il patrimonio (rapine +10%; usura +54%) e del 31% dei reati in materia di inquinamento e rifiuti. Diminuiti, invece, del 40% i reati di indebita percezione di contribuiti e finanziamenti concessi dallo Stato, da altri enti pubblici e dalla Comunità Europea; del 20% i casi di estorsione e del 22% i reati in materia di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta patrimoniale.

 

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