I genitori del bimbo molisano di tre anni morto lo scorso 9 settembre per le conseguenze di soffocamento dopo aver mangiato una polpetta nel centro commerciale Ikea di Bari hanno proposto opposizione alla richiesta di archiviazione delle indagini fatta dalla Procura di Bari a carico dei due indagati per omicidio colposo: il medico del 118 che il 20 agosto precedente aveva soccorso il piccolo e il responsabile sicurezza dell’Ikea.
Il bimbo morì nell’ospedale pediatrico barese Giovanni XXIII, distante circa un chilometro dal centro commerciale, dove fu ricoverato – a giudizio dei genitori, Marco e Nicoletta Rossi – non “tempestivamente”.
In una nota diffusa dai loro legali, Mario e Carlo Pietrunti, i genitori rilevano che quella della Procura è una decisione “sbagliata, frutto di indagini sommarie e mal coordinate, visto che in soli sette mesi si sono succeduti ben quattro sostituti procuratori nella gestione delle indagini. Una decisione che, se accolta dal giudice competente – spiegano – andrebbe a celare, a non accertare le responsabilità colpose che riteniamo ampiamente esistenti nei confronti di chi è già stato iscritto nel registro degli indagati. Il nostro intento non è certamente quello di individuare necessariamente un colpevole, ma se ci siano delle responsabilità nella gestione dell’emergenza e dei soccorsi”.

 

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