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Seconda tornata di interrogatori in Tribunale a Isernia per l’inchiesta su ‘Villa Flora’ che ha portato a 13 arresti, ai domiciliari, per sequestro di persona e maltrattamenti agli ospiti della struttura socio-assistenziale di Montaquila. Il gip Elena Quaranta ha ascoltato altre quattro persone, delle 12 arrestate, e il titolare della struttura, Franco Rossi, sottoposto alla stessa misura restrittiva.

Quest’ultimo, anche sindaco di Montaquila, è arrivato in ambulanza per problemi cardiaci. L’interrogatorio è durato più di due ore.

“Rossi ha risposto a tutte le domande – ha riferito uno dei suoi legali, l’avvocato Marco Franco di Roma -, si è dimesso, inoltre, dalla carica che aveva: quella di direttore sanitario”. Rossi era l’unico medico di ‘Villa Flora’.

L’avvocato Franco ha precisato che “la struttura non è un lager. Le immagini girate dai carabinieri del Nas non devono essere estrapolate dal contesto, altrimenti danno un senso diverso”.

Franco ha poi aggiunto: “L’indagine non riguarda tutti i reparti di ‘Villa Flora’, che sono 11, ma un solo reparto: il reparto di Psichiatria. Lì ci sono pazienti con patologie gravissime. Pazienti che altri presidi non avrebbero ricoverato”.

Franco ha annunciato: “Daremo l’incarico a un medico legale di redigere una perizia per stabilire come bisognava approcciarsi a quei pazienti. Nessuno veniva segregato. C’erano delle necessità

verso alcuni di loro e, invece, dell’annichilimento con psicofarmaci si è scelto la chiusura per evitare che si facessero o facessero del male”. Questa mattina è stata presentata anche istanza di scarcerazione per Franco Rossi. Gli interrogatori riprenderanno domani.

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