Hanno preso il via stamane gli interrogatori sul nuovo filone d’inchiesta circa l’assenteismo all’Asrem; prima dei tre indagati ad essere ascoltata è stata la dirigente medico specialista donna, di origini pugliesi, per la quale è stata chiesta l’interdizione temporanea.

Per lei, ascoltata dal giudice è stata chiesta la sospensione dal servizio come misura cautelare per la durata di due mesi. La donna, da quanto emerso, era in regime lavorativo di sostituzione e di conseguenza, non era dipendente della struttura sanitaria regionale ma veniva chiamata all’occorrenza su disponibilità oraria che andava dalle 8 alle 14.

Interrogatorio di garanzia questa mattina a Larino anche a carico del dirigente medico ed ex sindaco, Giuseppe D’Ascenzo e del tecnico con funzioni di autista, Antonio Irace per i quali l’accusa è di assenteismo ai danni dell’Asrem.

I professionisti hanno risposto alle domande del gip Rinaldo D’Alonzo respingendo tutte le contestazioni chiarendo che l’allontanamento dalla struttura di Montenero era giustificato e non ci sarebbero stati alcun illeciti.

“Più incombenze all’interno dell’ambulatorio” sarebbero alla base delle “poche assenze” di Giuseppe D’Ascenzo.

Per entrambi è stata chiesta, dagli avvocati Luigi Greco e Concetta Berardi, la revoca degli arresti domiciliari e la remissione in libertà. Il giudice si è riservato la decisione in attesa di conoscere il parere del Pubblico ministero che non era presente al momento dell’interrogatorio.

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