E’ slittata al 26 aprile l’udienza a porte chiuse, prevista per ieri mattina, nella quale avrebbe dovuto testimoniare padre Alberto Bastoni, l’ex parroco di Collevalenza invischiato in un giro di droga e sesso gay. Il sacerdote che per anni è stato a Montagano e Matrice sarà uno dei testimoni nel processo per direttissima allo spacciatore 42enne, di nazionalità argentina, finito nei guai per avergli venduto la sostanza stupefacente. A deciderlo è stato, a fine febbraio, il giudice del tribunale di Perugia, Marco Verola, che ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato, ma condizionato all’ascolto del racconto del religioso, proposta dagli avvocati Daniela Paccoi e Guido Rondoni. Del prete, così benvoluto in Molise, non si hanno notizie da quasi tre mesi e pare che anche ieri mattina fosse lontano dalla provincia di Perugia. Per lo scandalo in cui è rimasto coinvolto è stato prima allontanato dalla chiesa dell’Amore Misericordioso di Collevalenza e poi addirittura dall’Umbria. Ha trovato rifugio in un luogo segretissimo. Era la fine di gennaio quando il parroco è stato fermato dai carabinieri che lo hanno pizzicato con alcune dosi di cocaina e con una sostanza ‘‘fertilizzante’ che, una volta sniffata, si trasforma in un allucinogeno. Ma nell’inchiesta si è ritrovato anche Massimo Giraldi, un istruttore di pattinaggio che ai militari ha raccontato la sua versione dei fatti: di aver messo la sua casa a disposizione del sacerdote in occasione dei festini, aggiungendo di aver conosciuto il parroco in una chat per omosessuali. Con la droga però ha giurato di non averci mai avuto nulla a che fare. E quella sera del 30 gennaio ha tentato di ricostruirla minuto per minuto. Agli uomini dell’Arma ha detto di essersi ritrovato sul sedile della sua auto, su cui era precedentemente salito don Alberto, un portaostie che poi ha infilato in tasca. Appena qualche istante prima che venisse fermato dai carabinieri. Lì dentro c’era la droga: cocaina. Alla perquisizione è risultato pulito. I carabinieri gli hanno tolto la patente assicurandogli che quella vicenda si sarebbe chiusa lì. E invece le voci si sono rincorse e dopo pochi giorni si è scatenato il putiferio. Ora sarà l’ex parroco di Matrice e Montagano a raccontare la sua versione dei fatti davanti ai giudici. Il 26 aprile.