Sul tentativo di suicidio in carcere da parte di Valentino Di Nunzio, 28 anni di Manoppello in Provincia di Pescara e sulle eventuali responsabilita’ di chi lo ha tenuto in carcere o di chi ha omesso di adottare le misure minime atte a prevenire il grave gesto, indagherà ora la Procura della Repubblica di Campobasso. Il PM di Teramo, Bruno Auriemma, ha disposto il trasferimento del fascicolo dovendosi ipotizzare responsabilità anche a carico dei magistrati che si sono occupati della vicenda. Intanto – dice sempre il legale – l’autopsia ha confermato che la morte di Valentino e’ stata conseguenza diretta dei traumi subiti nel Carcere di Teramo il 14 Febbraio scorso. La paralisi di tutti gli organi vitali, e non solo dei quattro arti, ha causato insufficienza multiorgano, stress respiratorio e stato settico, come confermato dal professor Claudio Cacaci, il medico legale che per conto della famiglia ha partecipato all’esame autoptico. Dopo una prima reclusione a Pescara, Di Nunzio era stato trasferito al carcere di Teramo e dopo il tentato suicidio ricoverato, il 14 febbraio scorso, a Villa Pini. Era accusato di omicidio per aver ucciso la madre in casa a coltellate. I fatti risalgono al 25 settembre del 2011.

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