Non riescono a rassegnarsi i familiari della giovane mamma che nel febbraio scorso perso la vita dopo una banale operazione presso il Neuromed. La procura di Isernia ha chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma loro hanno proposto opposizione. Tra qualche settimana si terrà la discussione per chiedere che si indaghi ancora. Non accettano che quella morte, avvenuta a soli 41 anni, rimanga senza un perché. E carica di punti che, secondo la famiglia, restano oscuri. Serve fare chiarezza per i familiari della giovane mamma di San Vittore del Lazio, nonostante i magistrati isernini vogliano chiudere qui la vicenda. Per la procura non ci sarebbero responsabilità da parte di nessuno, mentre la pensano diversamente i parenti. Furono proprio loro nel febbraio scorso a presentare un esposto nel quale segnalare quella morte così sospetta. Lei, mamma di tre bambini piccoli e a soli 41 anni, è morta nel giro di poche ore. In realtà, di punti da chiarire ce ne sarebbero molti nell’intera settimana che è intercorsa dal ricovero della donna fino al decesso. La donna era stata operata mercoledì prima di presso il Neuromed per un nodulo alla colonna lombo-sacrale e sembrava che tutto fosse filato liscio. Il giorno dopo, però, le condizioni erano improvvisamente peggiorate: la donna accusava forti dolori. Un quadro sempre più difficile fino alla decisione il venerdì sera di trasportarla presso il Veneziale di Isernia. Dove successivamente la donna è morta. Per accertare le cause del decesso era stata disposta anche l’autopsia sul suo corpo. “A tutt’oggi non sappiamo cosa sia successo, cosa è andato storto e perché una donna giovane e madre di tre bambini piccoli sia morta – aveva spiegato allora il legale incaricato della famiglia a seguire il caso, l’avvocato Alessandro D’Ambrosio -. La donna è stata ricoverata presso l’ospedale di Isernia per addome acuto, quindi una patologia completamente diversa rispetto all’asportazione del nodulo per la quale era stata operata. Cosa è successo nel frattempo?”. Sembrava che vi fosse un decorso regolare dopo l’intervento, come hanno raccontato i familiari della quarantunenne. “Poi, dopo 12 ore dall’operazione ha accusato i primi malori fino alla necessità di un trasferimento alla rianimazione. Poi è arrivata all’ospedale civico di Isernia, ma dov’era la cartella? Anche su questo chiediamo che si accerti quanto avvenuto”. Una richiesta che, però, si è arrestata davanti alla richiesta di archiviazione presentata al gip e sulla quale è stata già presentata opposizione. Secondo la famiglia servono ulteriori approfondimenti e nuovi controlli su quel decesso. E’ per questo motivo che chiederanno alla magistratura isernina di indagare ancora, nella speranza di poter ottenere risposte, soprattutto per i figli della quarantunenne, rimasti senza mamma da un giorno all’altro.