A quasi un anno di distanza dalla manifestazione contro l’iniziativa di Casapound per presentare il libro di Di Tulio, è arrivato il decreto penale di condanna, firmato dal Gip del Tribunale di Isernia, Maria Luisa Messa, per sette persone che parteciparono alla protesta. Si tratta di esponenti delle associazioni antifasciste molisane, di cui quattro residenti a Campobasso e tre a Isernia. Sulla base degli accertamenti effettuati dal Sigos del capoluogo Pentro, il pubblico ministero Federico Scioli ha chiesto al Gip di emettere il decreto penale di condanna perché i sette imputati il 29 ottobre 2011 avrebbero violato le prescrizioni impartite dal Questore di Isernia e con altre persone, rimaste ignote, dalla piazza Tedeschi, dove avrebbe dovuto tenersi il sit-in preannunciato dal Comitato antifascista Molisano, raggiunsero via Graziani, in prossimità del Palazzo della Provincia “gridando slogan del tipo ‘‘‘‘‘‘‘‘Il Molise è antifascista’ – si legge nel decreto – ed intonando la canzone ‘‘‘‘‘‘‘‘Bella ciao’’”. Il decreto del Gip fissa per ognuno dei sette imputati la condanna al pagamento di una multa di 1.350 euro. Tuttavia entro quindici giorni dalla notifica del sarà possibile fare opposizione. Al di là della vicenda giudiziaria, la decisione del Gip è destinata a scatenare un mare di polemiche. Il Pcl ha già annunciato che presenterà una denuncia per calunnia nei confronti di chi ha redatto il rapporto sul quale si è basato il Pm per chiedere le condanne. “Depositeremo l’opposizione con la conseguente revoca del Decreto, dimostrando che comunque non v’è stata nessuna violazione di prescrizioni, poiché “l’incriminato” coro “Bella Ciao” e “il Molise è antifascista” era stato anche debitamente e previamente concordato con il responsabile della questura presente – ha affermato in una nota inviata alla stampa Tiziano Di Clemente, coordinatore regionale del Pcl – Vieppiù: visionati gli atti scopriremo cosa c’è scritto nel rapporto e se vi sono cose diverse da quelle suddette, saranno denunciate; verificheremo poi su quali basi giuridiche è stato emesso questo Decreto penale, riservandoci come forma di difesa legale anche di denunciare il Pm Scioli e il giudice Messa”. Insomma, si riaccendono le polemiche su una vicenda che il 29 ottobre del 2011, nel timore di disordini, costrinse la Prefettura a predisporre un complesso piano di sicurezza mobilitando numerosi uomini delle forze dell’Ordine. Ora, invece, dopo la condanna si annunciano manifestazioni di protesta delle associazioni antifasciste e interventi nazionali dei segretari dei partiti. Intanto la sinistra molisana ha già preso posizione nei confronti della sentenza.

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