Tutto da rifare nel caso di Serena Mollicone, la giovane di Arce rinvenuta cadavere nel 2001 in un bosco. L’esame del Dna e le impronte dattiloscopiche rilevate ai sei indagati per l’omicidio di Serena Mollicone sono risultati negativi: di conseguenza, l’indagine, almeno in maniera ufficiosa, potrebbe ricominciare da capo. I risultati della prova del Dna e del rilievo delle impronte sono stati comunicati ieri mattina agli avvocati dei sei indagati.
La procura della Repubblica di Cassino lo scorso anno aveva iscritto nel registro degli indagati per i reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie, l’appuntato dei carabinieri Francesco Suprano e in ultimo l’ex fidanzato di Serena Mollicone, Michele Fioretti e la madre Rosina Partigianoni.
Tutti lo scorso mese di luglio si sono sottoposti volontariamente alla prova del test genetico. I carabinieri del Ris consegneranno i risultati ufficiali al procuratore Mario Mercone (ex numero uno della procura di Campobasso) entro qualche settimana. Dalle indiscrezioni trapelate sembrerebbe che le impronte dattiloscopiche rinvenute sul nastro isolante che avvolgeva le mani e i piedi della 18enne di Arce, potrebbero essere comparate con alcune presenti nella banca dati dell’Afis. Non si esclude quindi che l’assassino o gli assassini di Serena possano essere persone che hanno già avuto problemi con la legge.