Dopo quasi due mesi nel carcere di San Vittore Roberto Colombo, il medito di 58 anni che ha ucciso a martellate la moglie, l’isernina Stefania Cancelliere, esce dal carcere. Sarà ai domiciliari in un luogo di cura. Lo ha annunciato ‘‘La Prealpina’, quotidiano che si occupa della notizia della zona di Legnano.
I giudici del tribunale di Milano hanno accolto l’istanza degli avvocati difensori e hanno stabilito che per il medico non c’è più l’esigenza della custodia cautelare in carcere. Così, in attesa del processo durante il quale sarà giudicato per il delitto della moglie, Colombo potrà restare a curarsi lontano dal carcere. Sarà, però, lontano anche dai figli che sono stati affidati ad altri.
L’omicidio era avvenuto lo scorso 27 giugno: il corpo primo di vita della 38enne isernina, trasferitasi da tempo nel milanese, era stato trovato lungo le scale del palazzo nel quale viveva. Stefania Cancelliere, nata e cresciuta nella città pentra, in età giovanile si era trasferita in Toscana per frequentare l’università. Madre di tre bambini, da qualche anno viveva nel piccolo centro lombardo, lì dove aveva sposato, in seconde nozze, colui che si è trasformato nel suo assassino. Si tratta del professionista Roberto Colombo, primario del reparto di oculistica all’ospedale di Gravedona, nel comasco, recentemente sceso in politica nelle file dell’Italia dei valori, con la candidatura alle elezioni amministrative di un piccolo centro della zona. Il matrimonio, nonostante i due figli, non era andato come sperato e i due si erano separati. La donna aveva denunciato il marito per stalking: gli investigatori alcuni mesi fa erano intervenuti sequestrando una collezione di armi che l’oculista conservava in casa, evidentemente non ritenendo l’uomo un soggetto capace di arrivare a tanto. Poi il raptus omicida che aveva condotto al delitto. Da allora il medico si è chiuso in un silenzio che non ha rotto nemmeno durante gli interrogatori.

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