Lepore è stato interdetto per sei mesi dai pubblici uffici per truffa, peculato e falso. La decisione è giunta nel pomeriggio su richiesta del procuratore D’Alterio accettata dal Gip Rinaldi. Da oggi, dunque, Lepore decade dal ruolo di commissario Iacp ed ha rimesso il mandato di coordinatore provinciale del Pdl nelle mani di Di Giacomo. La difesa, guidata dall’avvocato Liberatore, ha già annunciato appello al tribunale della libertà “Perché – spiega – la somma contestata è pari a 1500 euro”. Dopo l’Arsiam è la seconda inchiesta in cui Pierluigi Lepore viene coinvolto. Per l’accusa avrebbe percepito rimborsi per l’auto blu e la vettura privata senza averne diritto. Ci sarebbero state incongruità tra la data di alcune ricevute e la data di alcuni pranzi consumati in missione. Avrebbe utilizzato l’auto blu per spostamenti privati. Tutte accuse alle quali Lepore ha replicato in sede di conferenza stampa con una dichiarazione finale: “Provengo da una famiglia modesta ed onesta e voglio morire da cittadino modesto ma onesto. Ho la coscienza a posto. Pago la mia iperattività da Commissario di un ente che non era abituato ai miei ritmi”

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