Il caso di Ignazio Fortini, il giovane di Letino condannato in Appello a 18 anni di reclusione per l’omicidio della brasiliana Marinalva Costa e Silva approderà in Cassazione il prossimo 8 novembre e dunque tra un paio di settimane. Questa sera, invece, nella puntata di “Un giorno in Pretura”, in onda su Rai3 alle 23.40 si racconterà la storia di Marinalva. Saranno ripercorse tutte le fasi che hanno contraddistinto il processo dinanzi ai giudici di primo grado e che hanno fatto finire dinanzi ai giudici della Corte d’Assise il sospettato numero uno: Ignazio Fortini, geometra incensurato del piccolo centro in provincia di Caserta. Il processo in Assise prese il via il 30 settembre del 2009. Il delitto, invece, si consumò in una casa del centro storico di Isernia a marzo del 2008. In Vico Terzo Belvedere. Un’amica della donna, non avendo sue notizie, si recò presso la sua abitazione. Marinalva non rispose. Vennero allertate le forze dell’ordine. Poco prima delle 21 la macabra scoperta: il corpo della donna riverso a terra in una pozza di sangue. Immediatamente presero il via le indagini. E le prime congetture. Le attività degli inquirenti spaziarono a 360°: il movente passionale; l’ipotesi di un omicidio maturato nella cerchia di parenti e delle amiche; l’azione criminale di un cliente occasionale ed il regolamento di conti. L’attenzione degli investigatori ad un certo punto si spostò su una pista ben precisa. Che conduceva ad Ignazio Fortini, nato a Piedimonte Matese e residente a Letino. Una volta raccolti indizi a sufficienza, per il giovane geometra si aprirono le porte del carcere. Poi il processo e la condanna in primo grado, il 27 aprile del 2010 a 21 anni di reclusione. La vicenda è successivamente approdata dinanzi ai giudici d’Appello; e il 22 marzo dell’anno successivo la pena è stata parzialmente riformulata: 18 anni. Tra poco meno di un mese sulla vicenda si pronuncerà la Cassazione.