Tre ex consiglieri regionali ascoltati oggi in procura a Campobasso: Tony Incollingo, Massimiliano Scarabeo e Antonino Molinaro, sono stati sentiti come persone informate dei fatti nell’ambito dell’inchiesta che riguarda una nomina effettuata nel 2010 dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. L’organismo presieduto dal presidente Michele Picciano e composto dai consiglieri Tony Incollingo, Francesco Totaro, Massimiliano Scarabeo e Antonio D’Alete, conferì su proposta del presidente Picciano l’incarico di segretario generale del Consiglio. Incollingo e Scarabeo votarono contro il provvedimento. Molinaro adottò la stessa linea critica facendo delle dichiarazioni in aula. Per questo i tre esponenti politici sono stati chiamati in procura dove hanno spiegato al sostituto procuratore Maria Carmela Andricciola il perché della loro contrarietà alla nomina poi finita nel mirino della magistratura. La Digos che ha portato avanti gli accertamenti, ha acquisito una serie di documenti inerenti questa vicenda e l’indagine, dopo avere subito una accelerata negli ultimi giorni, potrebbe già entro questo mese essere chiusa. Stando a quanto si è appreso il nome di una persona è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. Nel corso della riunione di due anni fa Scarabeo e Incollingo motivarono il loro voto contrario ritenendo che quella nomina non era possibile per effetto di leggi nazionali e regionali in materia di contenimento della spesa. Avevano poi parlato di motivi di opportunità per via di un contenzioso all’epoca in atto tra il precedente segretario generale e la Regione. Picciano aveva replicato difendendo la decisione di nominare la dottoressa Adriana Di Iorio (moglie del vice sindaco di Campobasso, Cimino) e sostenendo che essendo la scelta caduta su un dirigente regionale ci sarebbe stato un minore aggravio economico per l’ente. L’incarico in questione era a tempo con scadenza alla fine della legislatura.