‘‘‘‘Insussistenza di fatti nuovi, concreto pericolo di fuga e offerta risarcitoria esigua rapportata alle somme sottratte’. Questi, in sintesi, i motivi per i quali i giudici del Tribunale delle Libertà hanno deciso che l’ex dirigente regionale Elvio Carugno, arrestato con l’accusa di peculato, per ora resterà confinato in una cella del carcere di via Cavour. La decisione del Riesame è stata depositata nella tarda mattinata di ieri. A presentare l’istanza erano stati gli avvocati Antonello Veneziano e Raul Pellegrini, chiedendo, per il proprio assistito, la remissione in libertà. L’udienza, dinanzi ai giudici Di Giacomo, Scarlatelli e Calabria, è stata discussa lo scorso 6 novembre. Ieri, come detto, la decisione di lasciare l’ex dirigente regionale in cella. Il collegio, nelle motivazioni, ha ribadito come non sia emerso “nessun significativo o deciso elemento di novità rispetto al quadro cautelare”. “Rispetto al quadro probatorio – si legge ancora – nulla è mutato in maniera tale da giustificare un ridimensionamento delle esigenze cautelari…soprattutto in relazione al concreto pericolo di fuga dell’indagato il quale può contare sull’appoggio in paese straniero di un legame affettivo con una donna alla quale ha versato somme di danaro…”. Carugno, come noto, si trova in cella dalla scorsa primavera. Due le ordinanze di custodia cautelare scattate (una il 2 aprile e la seconda il 4 maggio). Per gli inquirenti è accusato di peculato. Le indagini sono state condotte dalla Digos e dalla Guardia di Finanza. Gli ammanchi (la cifra supererebbe il milione di euro) risalirebbero al periodo che va dal 2010 al 2012. Per l’accusa il direttore dello Sprint (sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, che fa capo all’assessorato regionale alle Attività Produttive) avrebbe utilizzato danaro pubblico per le spese più disparate. Una vicenda che tornerà adesso in aula il prossimo 20 novembre quando Carugno dovrà presentarsi di nuovo dinanzi al giudice. Durante la scorsa udienza infatti non si è proceduto alla eventuale riunificazione dei due procedimenti per un difetto di notifica alla Regione Molise.

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