Il verdetto dei giudici della Corte d’Appello di Campobasso è arrivato poco dopo le 18.10. Dopo oltre quattro ore di camera di consiglio. Al termine della quale, così come già era accaduto in primo grado, non è mancato il ‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘colpo di scena’. In Assise Magdalena Stoica e Alina Tinu, le due badanti rumene accusate di aver ammazzato Antonio Cammisa, erano state entrambe assolte. Un verdetto, quello dinanzi ai giudici di primo grado, che è stato parzialmente ribaltato in Appello. La Tinu è stata assolta ancora una volta; per i giudici d’Appello però c’è un colpevole per la morte dell’anziano di Ururi: si tratta di Magdalena Stoica, condannata a 18 anni e 3 mesi di reclusione (il pg ne aveva chiesti in totale 16 e 2 mesi) per aver commesso un delitto con particolare efferatezza. “Certamente – ha commentato il procuratore Claudio Di Ruzza – questa è una sentenza più aderente alle risultanze processuali rispetto alla ricostruzione di primo grado. La decisione della Corte ha accolto in pieno quella che è stata l’impostazione accusatoria della procura generale, impostazione che si è discostata totalmente da quella che era stata la ricostruzione della sentenza di primo grado e anche dalla impostazione accusatoria seguita dalla procura territoriale. L’importante comunque – ha concluso il magistrato – è che sia stato accertato come la vittima sia stata uccisa barbaramente quella notte ad Ururi”.
Per la Stoica, che fu scarcerata immediatamente dopo la sentenza di primo grado, è partito un mandato d’arresto. Per i giudici d’Appello deve tornare subito in cella. Non è escluso che la donna si trovi attualmente all’estero.

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