E’ giunta ad una svolta l’inchiesta della Procura della Repubblica sul presunto caso di malasanità avvenuto nei giorni scorsi al Cardarelli di Campobasso. Il magistrato che sta coordinando le indagini, infatti, ha iscritto nel registro degli indagati 14 persone tra medici e paramedici in servizio all’ospedale del capoluogo. Poco o nulla trapela dall’ultimo piano del tribunale, ma da quanto si apprende il pm D’Angelo ha conferito l’incarico al medico legale che in giornata dovrebbe effettuare l’autopsia sul corpo di Nicla D’Amico, la 30enne di San Massimo morta dopo un intervento chirurgico forse per sopravvenute complicazioni respiratorie. Il fascicolo è stato aperto nei giorni scorsi in seguito alla denuncia presentata dai genitori della sfortunata donna. Un paio di mesi fa Nicla aveva accusato un malore e il medico di famiglia le aveva consigliato il ricovero per gli accertamenti del caso. Nel periodo di permanenza in ospedale era stata sottoposta a terapie mediche e poi dimessa dopo alcune settimane di degenza. Tornata a casa il suo stato di salute, nonostante le cure, non era affatto migliorato. Finché fu di nuovo ricoverata d’urgenza e sottoposta ad intervento chirurgico. Intervento clinicamente riuscito, ma le sue condizioni si aggravarono fino al trasferimento in rianimazione e, qualche giorno dopo, al decesso avvenuto domenica 25 novembre. All’esito dell’esame autoptico sicuramente gli inquirenti avranno un quadro più chiaro e solo allora potrà essere definita meglio la posizione delle 14 persone finite nell’inchiesta. Non è infatti da escludere che l’iscrizione nel registro degli indagati sia un fatto dovuto onde consentire alla Procura di fare piena luce sull’accaduto.