L’inflazione acquisita per il 2012 sale al 3,0%, mentre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende al 2,1% (dal 2,2% di luglio). Quanto all’indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Ue (Ipca) resta fermo sul mese precedente e aumenta del 3,3% su base annua (la stima era +3,5%), con una decelerazione di tre decimi di punto percentuale su luglio (+3,6%). Inoltre, fa sapere sempre l’Istat, l’Ipca a tassazione costante risulta invariato sul piano congiunturale e in rialzo del 2,4% sul tendenziale. Analizzando i diversi settori, il maggiore incremento congiunturale riguarda i prezzi dei trasporti (+2,7%), aumentati principalmente per effetto dei rialzi dei prezzi dei carburanti e di alcuni servizi di trasporto passeggeri, in particolare aereo e marittimo. In diminuzione sul mese precedente risultano, invece, i prezzi dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, dell’abbigliamento e calzature e dei servizi ricettivi e di ristorazione (per tutti e tre -0,1%). In termini tendenziali i maggiori tassi di crescita toccano l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,1%), le bevande alcoliche e tabacchi (+6,3%) e i trasporti (+6,2%), mentre i prezzi delle comunicazioni risultano in flessione (-0,8%). A livello territoriale, Genova (+4,3%), Trieste (+4,1%), Venezia e Trento (per entrambe +3,8%) sono le città in cui i prezzi registrano gli aumenti più elevati rispetto ad agosto 2011. Le variazioni più moderate riguardano Campobasso (+1,9%), Palermo e Firenze (per entrambe +2,5%).