Camillo Colella, leader del Gruppo Colella Holding, questa mattina in tribunale a Isernia ha ufficializzato la proposta di fitto del ramo d’azienda prima d’un eventuale acquisto della Ittierre per un impegno di spesa di 3milioni e duecentomila euro da versare in due anni nelle casse della old-company.
La volontà è di creare una new-co col coinvolgimento del manager venafrano Antonio Arcaro, già in passato legato alla Ittierre sia con la gestione di Tonino Perna, sia sotto l’egida di Antonio Bianchi.
Arcaro attualmente sta collaborando con la Rifle ma avrebbe già offerto a Colella una disponibilità di massima ed avrebbe già contattato alcune maison per una ripresa immediata della produzione.
Deus ex machina dell’intera operazione, l’ex amministratore delegato di Ittierre Giovanni Petrollini. L’imprenditore isernino ha escluso il coinvolgimento di Ikf e dello stesso Bianchi nella new-co.
L’idea del Gruppo Colella è di creare due poli della moda, uno di tipo industriale aggregando le piccole imprese tessili all’interno dei propri spazi ed uno di tipo commerciale, implementando un centro del commercio nel quale la categoria abbigliamento, attraverso l’outlet aziendale, farà da volano alle altre iniziative di privati, anche affittando gli spazi a coloro che vogliano commercializzare i propri prodotti.
Colella s’è detto pronto a spostare l’intera produzione a Monteroduni, da dove iniziò l’avventura industriale della Ittierre, partendo però sempre da Pettoranello, a meno che non si giunga ad un accordo diverso con la struttura commissariale.
Il numero dei dipendenti da assorbire dipenderà dalle licenze che la new co sarà stata in grado di acquisire.