Oggi pomeriggio, dalle 16, con la riunione tra le associazioni interprofessionali dei bieticoltori e il management dello Zuccherificio del Molise, si saprà cosa accadrà per la campagna saccarifera 2014. Il via libera di ieri a Roma, infatti, deve vedere sciolto ancora un nodo e non di poco conto, il prezzo di vendita delle bietole.

La fumata bianca sul sostegno al comparto è arrivata ieri nella sede capitolina della Regione Puglia, una riunione sulla situazione dello zuccherificio di Termoli di proprietà al 100% della Regione Molise All’incontro hanno preso parte il capo segreteria del ministro Martina Angelo Zucchi, il capo dipartimento del Mipaaf Giuseppe Blasi, il presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura, gli assessori regionali al’agricoltura della Puglia, delle Marche, del Molise e dell’Abruzzo e anche le due deputate del Pd Laura Venittelli e Colomba Mongiello. Come riporta anche la nota della Regione Molise, alla luce di un’analisi approfondita della situazione in atto, in considerazione della notevole e imprevedibile riduzione del prezzo dello zucchero, di concerto Ministero e Regioni hanno ritenuto che, rispetto al prezzo pattuito per l’acquisto delle barbabietole, pari a 39 euro a tonnellata, lo Zuccherificio del Molise srl è in grado di corrispondere, al momento, 20 euro a tonnellata, cui dovrà aggiungersi l’aiuto accoppiato.

A fronte di questo importo, così l’impegno congiunto assunto dal Ministero e dagli amministratori presenti, le Regioni valuteranno la possibilità di intervenire, ciascuna per i bieticoltori del proprio territorio, con risorse proprie, attraverso l’attivazione di misure di incentivazione, comprese quelle a valere sul Fsc, così da compensare la differenza di prezzo registrata. Soddisfazione al termine dell’incontro da parte del governatore Frattura e dell’assessore Facciolla. “Ancora una volta la politica della serietà e del rigore ci mette nelle condizioni di procedere con serenità, pure rispetto ai sacrifici richiesti, evitando, a differenza del passato, di creare per il nostro Zuccherificio nuove e ulteriori perdite economico-finanziarie che, come sempre, sarebbero finite per gravare solo ed esclusivamente sulle tasche di tutti i cittadini molisani”, la loro dichiarazione. Ma la giornata non era iniziata bene, perché Nardoni aveva disertato l’incontro del mattino, circostanza che aveva fatto indispettire le parti coinvolte, anche se poi il confronto è stato rimediato nel pomeriggio.

“In questo modo l’impianto può aprire”, ha dichiarato l’onorevole Venittelli, componente della commissione Agricoltura della Camera, specificando che però sarà necessario trovare almeno un altro milione, al quale dovranno contribuire anche le altre regioni interessate. “Sarà poi però necessario decidere una volta per tutte cosa si vuole fare della bieticoltura italiana, se gli agricoltori devono continuare ad investirvi o meno”, ha aggiunto il deputato Pd Mongiello. “Occorre una scelta strategica”, ricordando che attualmente il prodotto italiano copre solo un terzo del fabbisogno e si importano “pastoni” di zucchero dal Sudamerica. Diverso l’orientamento della politica pugliese. Per il senatore di Sel Dario Stefano “Dalla Puglia arriva un ennesimo atto di responsabilità, mentre il Ministero continua ad essere assente. Serve una strategia chiara del governo su questo per chiarire agli agricoltori se quello è un settore sul quale investire o meno e questo vale anche per tutta una serie di altri temi”.

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