Un viaggio che sta documentando anche sui social, per il quale ha scelto perfino un hashtag: #OrgoglioMolise.
Il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno sta effettuando un tour nel ‘Molise che produce’ per conoscere da vicino le maggiori realtà agroalimentari regionali che contribuiscono ad esportare con grande vanto il “Made in Molise”.
Le prime tappe nell’altissimo Molise, dove soprattutto le aziende casearie rappresentano il fiore all’occhiello della produzione locale, realizzata con grandi sforzi e sacrifici ma con risultati di assoluto rilievo.
«È straordinario lo sforzo compiuto da queste imprese per mantenere dei presidi produttivi in zone svantaggiate come l’altissimo Molise – ha afferma Cotugno nel corso della visita -, per di più aziende a conduzione familiare che quotidianamente riescono a produrre alimenti unici per qualità, genuinità e certificazione della provenienza. Per questi motivi sono grato a queste famiglie per avermi invitato a visitare le loro aziende, perché il compito delle istituzioni è di far sentire la propria presenza, ascoltando le esigenze e le difficoltà che ogni giorno i cittadini sono costretti ad affrontare. Sono aziende che pur di mantenere standard elevatissimi affrontano spese maggiori per l’utilizzo di latte e prodotti autoctoni, e per questo abbiamo il dovere di assicurare loro forme di sostegno concrete».
Prima tappa nello stabilimento caseario della famiglia Di Nucci ad Agnone, conosciuta in tutta Italia per la produzione di caciocavalli e stracciate che danno lustro al brand gastronomico della nostra terra. Azienda Storica Nazionale, sempre ai primi posti delle più importanti competizioni nazionali ed internazionali, da generazioni continua a lavorare i derivati del latte con le tecniche più naturali, capaci di infondere un sapore unico ai prodotti.
«In punta di piedi sono entrato in un santuario della produzione casearia molisana, dove dal latte rigorosamente molisano vengono prodotte delle vere e proprie opere d’arte per sapore e genuinità – il commento del presidente di Palazzo D’Aimmo al termine della visita nello stabilimento – I sapori della civiltà della Transumanza prendono vita dall’opera sapiente di questa famiglia che, di generazione in generazione, ha fatto dei formaggi a pasta filata uno dei brand gastronomici molisani più rinomati in Italia. Ringrazio l’amico Franco Di Nucci per avermi invitato e per avermi mostrato il Museo che da anni la sua famiglia cura e gestisce in memoria della civiltà dei Tratturi, un omaggio straordinario alla storia della nostra gente».
La visita è proseguita a Capracotta presso il caseificio Pallotta, dove tre fratelli, Salvatore, Renzo e Raffaele, portano avanti una produzione che conserva intatti i sapori unici delle nostre montagne.
Da trent’anni protagonisti della produzione casearia della zona, con grandi sacrifici, nel 2001 hanno inaugurato un nuovo caseificio con un impianto di lavorazione al top dell’innovazione tecnologica con macchine tutte in acciaio inox. La quantità di latte raccolto e lavorato giornalmente è passata dai 5 quintali degli esordi ai 50 di oggi. La loro punta di diamante, oltre alla stracciata, è rappresentata dal caciocavallo “Macchione”, re dei formaggi a pasta filata.
A chiusura del tour in alto Molise la visita in uno stabilimento caseario che vanta il record di altezza per la produzione del latte. La famiglia Di Menna, a quota 1500 metri, produce un nettare denominato “Molisello” che proviene dai pascoli incontaminati di Capracotta. Si tratta di un’altra azienda a conduzione familiare che vede diverse generazioni all’opera tra l’allevamento dei circa 150 capi, la mungitura con il metodo tradizionale e l’imbottigliamento attraverso macchinari all’avanguardia. Tutto prodotto con materiale italiano e molisano che contribuisce a rendere ancor più unico la produzione del latte, ma anche dello yogurt, che non hanno avversari in quanto a qualità, salubrità e naturalezza.
«Grazie a queste donne e questi uomini che ogni giorno impegnano tutte le loro energie nel perseguire un sogno: mantenere viva la tradizione casearia molisana – ancora le parole di Cotugno – La politica ha il dovere di supportare ed accompagnare queste aziende con misure puntuali del Psr. Chi lavora e produce in zone svantaggiate come l’alto Molise ha il diritto di avere delle premialità sui bandi regionali. Sono queste le imprese che meritano un sostegno concreto da parte della Regione poiché con la loro opera instancabile oltre a preservare lo spirito e le tradizioni del nostro popolo, ci aiutano a combattere lo spopolamento delle nostre montagne. Questo è il Molise che produce, il Molise che ci crede: a questa gente noi dobbiamo risposte vere e da oggi sarà questo l’obiettivo imprescindibile della mia azione politica».

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