CAMPOBASSO. Si stanno organizzando per arrivare a Campobasso da ogni parte: associazioni, collettivi, organizzazioni, si sono date appuntamento il 28 giugno per chiedere “lavoro e una politica seria capace di creare occupazione”. Tanto per iniziare.
Ieri mattina in una conferenza stampa nella sede di via Ziccardi, Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato le nuove adesioni e gli obiettivi comuni che li guireanno nella marcia per il lavoro prevista a campobasso fra poco meno di dieci giorni. L’obiettivo, dicevamo, protestare contro l’assenza di risposte del governo sul tema del lavoro e chiedere quindi che in tal senso venga fatto molto e in maniera repentina.
Un malessere tradotto in numeri: un giovane su due in Molise è disoccupato. Quelli senza lavoro sono quattromila in più rispetto al 2012 e la parabola ascendente è destinata ad aumentare. Lo predicano da mesi le organizzazioni sindacali tutte, lo ha confermato recentemente anche il rapporto di Bankitalia.
Tutti sono chiamati a partecipare a quella che si annunica una marcia col sapore della dignità. Il lemma che trova puntualmente tutti d’accordo infatti è proprio questo ‘dignità’. Perché non c’è dignità se non c’è lavoro. Lo ribadisce Sergio Del Fattore, segretario generale della Cgil Molise: “Cosa ha fatto il governo finora? – esordisce rispondendo ad una domanda – non ha risposto. E onestamente non può non rispondere. Attendiamo azioni concrete rispetto ad una serie di proposte avanzate da noi per la tutela dei lavoratori e per il rilancio della politiche del lavoro partendo prooprio dal Molise O il governo dà risposte ed è ora che lo faccia in tempi celeri oppure la vedo dura”.
Il prossimo 28 giugno a Campobasso, oltre alla segretaria nazionale della Cgil Camusso, sarà presente anche il Coordinamento delle associazioni sulla Clean Economy che non si limita a richiamare solo il principio della sostenibilità ambientale ma anche quello della dimensione sociale dello sviluppo economico di un territorio, che presuppone il coinvolgimento della collettività ed il suo sostegno nella promozione e nella realizzazione dei progetti.
“Ci sono una serie di problematiche – ribadisce Del Fattore – su cui noi da tempo spingiamo come per esempio quella di dichiarare ‘area di crisi’ la nostra zona per fare intervenire finanziamenti straordinari e ridare impulso alle attività industriali. In secondo luogo bisogna prospettare una nuova e diversa qualità dello sviluppo che può produrre nuova occupazione e per questo abbiamo incontrato anche l’adesione di tante associazioni come quelle che fanno capo alla Clean Economy”. “Siamo in attesa di molte risposte – conclude – rispetto alla crisi in atto e rispetto alla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. La nostra manifestazione del 28 è una manifestazione che chiede risposte concrete che da tempo non vengono”.