Nelle prime ore del mattino di ieri è stata depositata in Cancelleria a Palazzo dei Marescialli la sentenza con cui i giudici della Suprema corte hanno dato ragione alla dirigenza della Sevel e torto all’ex dipendente Costantino Manes.
Non c’è stata violazione delle norme del cosiddetto precariato strutturale, ovverosia il continuo ricorso a contratti a tempo determinato, fino all’espulsione dal posto di lavoro per carenza di commesse. Ritenuta legittima l’applicazione della contrattualistica a tempo determinato, accogliendo l’istanza della Sevel e confermando il ribaltamento della decisione assunta dal giudice del lavoro lancianese Flavia Grilli.
Bloccata, dunque, la riassunzione a tempo indeterminato dell’operaio.