La UilTuCS torna alla carica sulla vicenda di Molise Dati e lo fa con una nota del proprio segretario Guarracino.

“Nonostante le continue, forti e ‘serene0 rassicurazioni – scrive – la questione che interessa i lavoratori della Molise Dati continua ad assumere purtroppo dei connotati che hanno un sapore beffardo. A distanza di 4 mesi dalla scadenza dei contratti, infatti, i 13 dipendenti della Società in house della Regione sono rimasti senza contratto, nonostante i precisi impegni assunti in più occasioni dal Presidente della Regione e dell’Assessore regionale al lavoro. Non bisogna aggiungere altro, se non rimarcare l’atteggiamento qualunquista e di circostanza assunto da chi doveva risolvere il problema, ponendovi rimedio, intervenendo con soluzioni. A distanza di mesi, dunque, tra promesse e tavoli, siamo ancora a chiedere conto a chi detiene la responsabilità di quella società su una vertenza irrisolta e su quello che deve essere il futuro di quei professionisti, visto che di tali si tratta. Come se non bastasse, poi, sembrerebbe che la Molise Dati abbia ricontrattualizzato un’unità lavorativa per svolgere imprecisate mansioni, senza tener minimamente conto della trattativa complessiva in corso ed ignorando tutti gli altri lavoratori, attualmente disoccupati e che, nonostante tutto, sono quotidianamente contattati dalla stessa per interventi urgenti sui sistemi informatici aziendali. Tuttavia, non possiamo avere riscontro oggettivo di questa indiscrezione, considerato che il sito istituzionale della Molise Dati, contravvenendo anche alle norme sulla trasparenza, non rechi tra i suoi contenuti i provvedimenti, gli atti e le determinazioni del Cda. E naturalmente gli stipendi ed i rimborsi di quanti occupano le posizioni apicali dell’organigramma. Ebbene, alla luce di queste continue promesse ci appelliamo ancora una volta al Presidente Frattura affinché si dedichi seriamente alla questione e con onestà e responsabilità ci dica quali sono le intenzioni sue e del suo esecutivo in merito alla vertenza Molise Dati. E stavolta vi dia seguito”.

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