Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno aderito alla protesta nazionale denominata ‘In lotta per il futuro’ manifestando davanti alla Prefettura di Isernia con una nutrita delegazione di lavoratori del settore edile. Dal 2008, anno in cui è esplosa la crisi, gli occupati nell’edilizia in Molise sono passati da 9mila unità alle attuali 4mila con una perdita di posti di lavoro superiore al 50% e con una contrazione dei salari erogati di circa 40 milioni di euro annui. Le difficoltà del settore edile hanno avuto conseguenze drammatiche per l’intera economia molisana con riverberi particolarmente negativi in provincia di Isernia. Le politiche nazionali e regionali dei governi che si sono avvicendati negli anni hanno portato ad un dimezzamento degli investimenti nelle opere pubbliche con la crescita consequenziale delle infiltrazioni mafiose negli appalti, con l’aumento del lavoro nero, con la diminuzione dei diritti dei lavoratori. La situazione è destinata a peggiorare se le istituzioni non rivedranno le politiche nazionali e regionali. Preso atto che il tempo delle grandi opere è terminato; per ridare ossigeno al settore edile bisognerebbe investire nella incolumità dei cittadini puntando ad esempio sulla riduzione del dissesto idrogeologico e sull’aumento della sicurezza nelle scuole.