Il decreto che ha abolito i voucher e ripristinato la responsabilità solidale negli appalti è legge. Dopo la Camera, mercoledì anche il Senato ha dato via libera definitivo al testo di conversione Il provvedimento è passato infatti con 140 sì, 49 no, 31 astenuti. Il referendum, proposto dalla Cgil proprio su questi due temi e fissato già per il 28 maggio, a questo punto dovrebbe essere scongiurato.
«Essendo il testo corrispondente al quesito referendario ci immaginiamo che la Corte di Cassazione applichi le norme che prevedono la possibilità di non svolgere il voto qualora l’intervento legislativo corrisponda ai quesiti proposti», ha commentato la segretaria nazionale Susanna Camusso. «Ovviamente – ha aggiunto – l’ultima parola spetta alla Cassazione».
Dal territorio, il responsabile organizzativo del sindacato Franco Spina aggiunge: «Il superamento dei voucher è un importante risultato, essi, oltre a creare seri problemi reddituali e previdenziali alle persone coinvolte, hanno reso ricattabili le stesse persone abolendone diritti e tutele. In Italia e in Molise, si lavorava quasi esclusivamente con tale strumento. Così come – aggiunge – negli appalti di opere e servizi, viene ripristinata integralmente la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per garantire una miglior tutela in favore dei lavoratori impegnati nei cantieri o commesse interessate. Il provvedimento riguarda i trattamenti retributivi (comprensivi delle quote di trattamento di fine rapporto), i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti ai lavoratori subordinati in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto».
Un primo risultato, però. Perché la mobilitazione continua, la Cgil non molla il fronte convinta com’è che sia giunto il momento di affrontare il tema di una nuova legge sul lavoro «capace di ridisegnare nel suo complesso i diritti fondamentali includendo coloro che oggi sono senza tutele».
Per questo, ribadisce Spina, «abbiamo presentato la legge di iniziativa popolare denominata ‘Carta dei diritti universali del lavoro’ su cui sono state raccolte oltre un milione e mezzo di firme e che è già stata presentata in commissione lavoro alla Camera dei deputati. Per dare forza alla nostra iniziativa e rilanciare il tema del lavoro, il prossimo 6 maggio saremo di nuovo in piazza a Roma, quello che è successo con i voucher e con gli appalti, dimostra che la riconquista della dignità nel lavoro è possibile, così come è possibile un nuovo modo di concepire il lavoro».