L’Acem è soddisfatta per lo sblocco di 20 milioni per pagare i lavori pubblici e di 26 per la ricostruzione, di cui – spiega – «13 milioni a seguito della rendicontazione e altri 13 anticipati dalla Regione su richiesta dell’Acem, avanzata nel corso delle numerose riunioni svoltesi le scorse settimane con il governatore Frattura e le strutture tecniche».
«Rivendichiamo i giusti meriti per i risultati ottenuti – dichiara il presidente Corrado Di Niro – che sono il frutto di un lavoro assiduo ed ininterrotto fatto dall’Acem con la Regione, ma ora chiediamo la massima celerità e collaborazione da parte degli enti appaltanti e delle strutture preposte nella predisposizione dei mandati e nelle liquidazioni, perché le imprese sono allo stremo ed hanno urgente bisogno di riscuotere prima di ferragosto».
Per l’Ance di Umberto Uliano, invece, questo non basta per superare la situazione di gravissima difficoltà in cui versano le costruzioni.
«Da tempo – afferma Uliano – sosteniamo che la ripresa inizierà concretamente quando i pagamenti alle imprese saranno effettuati senza ritardi. L’Italia e il Molise, in particolare, sono ancora molto indietro. La pubblica amministrazione non paga tempestivamente e a farne le spese sono le imprese e i lavoratori. Per quanto riguarda le opere della ricostruzione – aggiunge il capo dell’Ance – il ritardo nei pagamenti resta alto, attestandosi sugli 11 mesi. La situazione continua ad essere, quindi, molto preoccupante: le imprese non possono anticipare soldi di tasca propria perché non hanno più le risorse per farlo».
I dati del primo trimestre 2017 non sono incoraggianti. «Il numero dei lavoratori è calato passando dai 3749 del 2016 ai 3438 del 2017; così pure il numero delle imprese che era di 834 nel 2016 ed è di 757 nel 2017. Ma è soprattutto il monte salari erogato ai lavoratori che desta maggiore allarme: nel 2016 ammontava a 22.472.685 euro, mentre nel 2017 è di 19.307.833. La ricetta – conferma Uliano – è una sola: fare più appalti e pagare regolarmente. Ribadiamo alla politica, a tutti i livelli, la nostra disponibilità per cercare di uscire tutti insieme da questa situazione di gravissima difficoltà, prendendo atto, finalmente, dell’importanza del settore edile per il Pil molisano. Sappiamo tutti e tutti – in primis la Regione – ci dicono che se si fermano le costruzioni si ferma tutto l’economia regionale. Ma ci vogliono segnali concreti, le affermazioni di principio non portano risultati».
La priorità, conclude, è far ripartire le attività non solo delle costruzioni in senso stretto ma anche delle 85 attività dell’indotto, puntando su impegni precisi e tempi certi per le gare d’appalto e per i pagamenti.