Il primo Statuto è del 1971. Quarant’anni dopo la nuova Carta fondamentale del Molise, quella che – in sostanza – sancisce e conferma al contempo la riduzione a 20 degli eletti nell’Assise. Ma che mantiene la possibilità di nominare quattro assessori esterni (quattro al massimo sono anche i componenti della Giunta e potranno dunque essere tutti esterni) e per questo l’esponente del Psi Chierchia ha già annunciato – dopo aver votato contro – l’attivazione del referendum per abrogarlo. Un secondo no è arrivato da Salvatore Ciocca, che non condivide invece il taglio del numero dei consiglieri. “Avremmo dovuto tagliare le indennità non la rappresentanza democratica”, ha ripetuto ieri. Sei gli astenuti: Di Donato, Leva, Monaco, Petraroia, Romano e Scarabeo. Sedici, invece, i voti favorevoli, compresi quelli di Pd e Idv, alla seconda lettura dello Statuto. “Manteniamo un impegno preso all’atto del nostro insediamento – ha commentato il presidente del Consiglio Mario Pietracupa -, se l’avessimo portato a termine prima avremmo avuto il tempo e l’agibilità per una nuova legge elettorale”. Al termine dei lavori ha poi reso noto di aver inviato in Commissione il testo di riforma elettorale presentato da Niro ma ha anche avvertito che bisognerà dare priorità al Bilancio. In molti hanno sottolineato che avrebbero voluto emendare il provvedimento (Niro sulla forma di governo,Tamburro avrebbe voluto inserire la sfiducia costruttiva, Chieffo avrebbe gradito una Carta diversa), Petraroia ha posti il tema delle società partecipate (“Deve essere il Consiglio a vigilare e non la Giunta). Convinto il sì del Pdl: “Oggi scriviamo una pagina importante per le future generazioni”, ha osservato il capogruppo Cavaliere. Poi l’approvazione definitiva dello Statuto. In avvio dei lavori l’ok a maggioranza all’interpretazione di un articolo del Piano casa e quello unanime all’ordine del giorno presentato da Petraroia sulla crisi del settore edile e la possibilità di accesso agli ammortizzatori in deroga per il comparto. Si tornerà in Aula il 28 dicembre, con la proposta di proroga delle nomine negli enti, che dovrà però ricevere prima il via libera in commissione. “Altri argomenti potranno essere inseriti solo se arrivano gli atti” – ha chiuso il presidente Pietracupa.

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