Ora è nero su bianco. Il prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna, ha indetto i comizi elettorali per le regionali del 24 e 25 febbraio e con un successivo decreto ha ripartito i seggi del Consiglio regionale in base al nuovo numero degli inquilini di Palazzo Moffa: 20, non più 30, oltre il presidente della Regione. Dunque 12 saranno eletti nella circoscrizione di Campobasso, tanti i candidati che i singoli partiti e movimenti dovranno trovare per completare la lista. Quattro nella circoscrizione di Isernia che coincide – come quella di Campobasso – con il territorio della provincia, che peraltro si è salvata come entità istituzionale autonomo perché il decreto sul riordino non è stato più convertito in legge. Fin qui i quattro quinti che secondo alle norme in vigore – nazionali perché la Regione non ha legiferato in materia – sono eletti con il proporzionale. Nel listino maggioritario – il gratta e vinci che è riuscito a resistere pure stavolta – altri quattro componenti più il governatore. L’assegnazione è stata decisa dal rappresentante dello Stato con il sistema delle autonomie tenuto conto della legge regionale 21 del 1° ottobre 2012 – quella che taglia le poltrone – e della popolazione censita nel 2011. La provincia di Campobasso ha 11 quozienti interi, guadagna il dodicesimo seggio con il resto più alto. Isernia invece ne ha quattro pieni. Entro il quarantacinquesimo giorno antecedente alla data del voto – l’11 gennaio – il Consiglio dovrà chiudere i battenti. Ora è a poteri ridotti, dall’11 gennaio sarà completamente sciolto. E si partirà con la formazione delle liste e la propaganda. Meno candidati, ma anche meno posti al sole a disposizione. Stavolta la lotta sarà veramente dura.