Ma come funziona l’alternanza di genere? A chiederlo è una donna. E non sembri strano visto quel che è accaduto a Sandra Zampa, ex portavoce di Prodi che ha dovuto cedere il posto in lista a un uomo – per via di quella benedetta alternanza – nonostante avesse preso alle primarie molti più voti di lui. Il regolamento prevede che bisogna garantire “la soglia minima del 33% della rappresentanza di genere tra le posizioni eleggibili, al fine di concorrere all’obiettivo nazionale della soglia del 40%, cioè del rispetto della norma antidiscriminatoria”. E Laura Venittelli, arrivata seconda alle primarie – subito dietro Roberto Ruta -, porrà oggi la questione alla direzione regionale e il ragionamento lo ha già posto al responsabile nazionale degli Enti locali Zoggia: “Considerato che nel Molise vi è un unico collegio per Camera e Senato e che le posizioni eleggibili sono una al Senato ed una alla Camera dei Deputati, mi sembra consequenziale, anche alla luce delle indicazioni che provengono da tutt’Italia, riconoscere una posizione ad un uomo ( il primo ‘scelto’ è Roberto Ruta) ed una donna (la prima donna scelta è la sottoscritta Laura Venittelli)”. Fin qui il ragionamento della vicepresidente del Consiglio provinciale di Campobasso. Roberto Ruta, Danilo Leva, Laura Venittelli: questi i primi tre in ordine di consensi e senza quote, né di genere né territoriali (Isernia). Seguono Giovanni Di Stasi, Luca Iosue, Paola Calenda, Alessandra Salvatore e Maria Antonietta Conti. Le liste che saranno proposte oggi al direttivo potrebbero essere queste: al Senato Roberto Ruta e Maria Antonietta Conti, alla Camera Danilo Leva e Laura Venittelli. Il terzo posto è in forse, secondo le ultime indiscrezioni. Appartiene a Di Stasi ma è lontano dalle posizioni che hanno una chance. E le ultime dichiarazioni dell’ex governatore mostrano una distanza forte fra lui e il gruppo dirigente del Pd.
