Giovanni Di Stasi non sarà della partita. Confermate le indiscrezioni che già alla vigilia volevano l’ex governatore del Molise lontano dall’esperienza per lui amara delle primarie del 29 dicembre con cui il Pd ha selezionato i candidati al Parlamento. Dunque, la lista dei democratici per la Camera è così composta: Danilo Leva, Laura Venittelli e Luca Iosue. Al Senato, nessuna sorpresa, corrono Roberto Ruta e Maria Antonietta Conti. È chiaro che ora, evasa la pratica delle politiche, al Pd non resta che affrontare di petto la vera questione: la leadership della coalizione per le regionali del 24 e 25 febbraio. In campo c’è sempre Paolo Frattura. E c’è sempre Massimo Romano. Ieri il capo di Costruire democrazia ha incassato l’ok del primario del Cardarelli Antimo Aiello. Per l’architetto invece non è arrivata l’ufficializzazione dell’endorsement del Pd. “All’unità non rinunciamo”, dicevano qualche giorno fa il presidente Ruta e il segretario Leva. E la situazione non pare cambiata. Tanto che ieri il vice segretario Scarabeo ha preso subito posizione sulla fuga in avanti del fronte che sostiene Frattura e che dava per certa la convergenza sul vincitore del ricorso elettorale. “Non è stato definito nulla – ha detto in maniera chiara Scarabeo – e nell’assemblea regionale di oggi il punto non è neanche all’ordine del giorno”. C’è ancora spazio per provare a tenere tutti dentro, aspettando le indicazioni nazionali dell’Udc. Che, tutti immaginano, oltre l’inizio della prossima settimana non potranno tardare oltre.

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