L’hanno spuntata di nuovo. Gli uomini dell’Udc del Molise anche quest’anno sono stati omaggiati di una deroga. E stavolta nessuno ci avrebbe scommesso. Alla fine Teresio Di Pietro è uscito da via dei Due Macelli con l’autorizzazione – o il mandato – a riaprire il dialogo con il Pdl e con l’uscente Michele Iorio. Aveva riaperto i giochi una settimana fa ammettendo: “Tornare con Iorio se ci chiama? Mai dire mai”. Nella sede nazionale del partito è rimasto l’intera giornata, in attesa che si calmassero le acque agitate dalla composizione delle liste per il Parlamento. A proposito Di Pietro risponde all’amarezza di Scasserra sottolineando che era intenzione dell’Udc dargli una mano più sostanziosa. Ma che in quel caso nessuna eccezione è stata possibile, “competition is competition”, cita dall’inglese a significare che anche mille voti raccolti dalla lista per Montecitorio in Molise possono essere utili a far scattare un numero in più. “Su questo Roma è stata irremovibile”, assicura. Non è accaduto per l’alleanza con gli azzurri. Come ha fatto Di Pietro a compiere il miracolo? “Guardi, io non parlo di cose fatte. Qui si tratta di verificare se ci sono le condizioni per chiudere un accordo programmaticoelettorale con il Pdl e con Iorio. E c’è da dire che in tal senso ci sono arrivate richieste di confronto, sia dal partito che dal governatore. Il segretario Cesa,e insieme a lui c’era anche il responsabile degli enti locali Libè e il responsabile amministrativo, mi ha dato l’ok a incontrarli”, racconta Di Pietro. Roma conferma la richiesta di Iorio e un vertice che si terrà “nelle prossime ore”. Poi Di Pietro riferirà a Cesa. Ha pesato, prosegue Teresio Di Pietro, “l’excursus di quel che è avvenuto negli ultimi mesi”. In particolare la decisione è stata presa “alla luce del contratto di adesione che ci chiedeva di sottoscrivere il Pd, ci ha riproposto in pratica vecchie leadership e vecchi schemi”. Altro che nuova alleanza, per l’Udc l’offerta di Leva e Ruta di convergere su Frattura – che, notano i centristi “è quello che ci ha portato alle nuove elezioni e con il quale siamo ancora in causa nel ricorso per revocazione della sentenza di annullamento delle elezioni” 

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