Il confronto inizia con una mezz’oretta di ritardo perché il vescovo Bregantini è impegnato in un incontro di preghiera. Apre così il ragionamento la coordinatrice della Consulta laicale e spiega perché la diocesi di Campobasso- Bojano ha ritenuto di offrire un terreno di dialogo alla politica. Che non vive il suo momento migliore. Alle 20 entra il governatore Michele Iorio, ricandidato con il centrodestra, dietro di lui il segretario del Pd Leva, curiosamente e per pure coincidenza pare in scia del presidente. In sala ci sono già Antonio Federico (Movimento 5 Stelle) e Antonio De Lellis (Rivoluzione democratica). Ancora pochi minuti e guadagna l’ingresso il padrone di casa. Padre Giancarlo si siede e prega con gli altri. Arrivano anche Paolo Di Laura Frattura (centrosinistra) e Massimo Romano (‘Per cambiare davvero’). Bregantini legge il Salmo 34, poi riparte dai cinque punti luce e dalla lettera ‘Dalla parte dei miti’. “È una sfida aperta questa esperienza, la partecipazione conforta e responsabilizza. Chi sono i miti? Sono coloro che vincono perché adeguano la loro marcia, il loro cammino alla situazione. La politica è il luogo migliore per i miti, perché è l’arte del possibile”. Poi illustra la casa che vorrebbe fosse il Molise del domani, riguardo ai principi ispiratori della cosa pubblica. “Al primo piano c’è la spiritualità, al secondo l’etica, poi ancora la cultura, nel senso di partecipazione e cittadini responsabili. A quel punto entra in gioco la politica e il progetto. All’ultimo piano e, quindi, all’ultimo posto l’economia”. Tra il pubblico cittadini comuni, sostenitori dei candidati presidenti, candidati al Parlamento (Michele Scasserra e Franco Giorgio Marinelli, Sabrina De Camillis, Leva appunto e Roberto Ruta) e alle regionali (Michele Petraroia e Vincenzo Niro fra gli altri) e poi il presidente della Provincia di Campobasso De Matteis e il consigliere provinciale Salvatore Colagiovanni. Un altro politico guadagna l’ingresso, a sorpresa. È l’ex ministro dell’Ambiente Andrea Ronchi – quello dell’omonimo decreto – e saluta tutti, bacia Iorio. 

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