Molise Viva, lista civica che fa capo al medico isernino Giuseppe Laurelli, ha tenuto una conferenza stampa questa mattina per illustrare i motivi che hanno portato al divorzio da Massimo Romano e la conseguente esclusione della sua lista dalla competizione elettorale per le Regionali. Laurelli ha ricordato d’essere stato il primo a lanciare la candidatura di Massimo Romano a governatore della Regione credendo nei valori della buona politica espressi dall’avvocato bojanese. “Poi – ha affermato Laurelli – siamo stati costretti a ricrederci perché Romano ha agito solo nell’interesse del suo movimento, Costruire Democrazia, non considerando le istanze che provenivano dal territorio. Ragion per cui Molise Viva, pur avendo completato la documentazione per la presentazione della lista, ha ritenuto opportuno uscire di scena”. Laurelli non ha fornito indicazioni di voto al suo elettorato ma sembra certo che appoggerà Frattura in questa campagna elettorale. Alla base del divorzio da Costruire Democrazia potrebbe esserci un problema di assenza di Molise Viva dal listino di Romano.
In replica alle dichiarazioni di Giuseppe Laurelli del movimento Isernia Viva, Massimo Romano, candidato Presidente della Regione, ha affermato: “Auguro loro buona fortuna e ripeto quanto avevo già chiarito loro sin dal primo giorno: se erano in cerca di poltrone hanno scelto la persona sbagliata. Potevano, anzi dovevano rivolgersi ai miei avversari. I posti sul listino maggioritario non sono merce di scambio e non possono essere attribuiti in base ad un casato nobiliare o alla discendenza aristocratica. La mia lista regionale è rappresentata, su Isernia, dalla signora Patrizia Avicolli, lavoratrice della Ittierre in cassa integrazione da anni, che ha avuto il coraggio di resistere e la dignità di non piegarsi a logiche padronali. E soprattutto che non ha mai chiesto nulla per sé.”