CAMPOBASSO – La sintesi estrema è che per ora nella circoscrizione di Campobasso la lista di Progetto Molise (collegata a Iorio), quella dei 5 Stelle (che sostiene Federico) e del Guerriero Sannita (uno dei dieci raggruppamenti di Frattura) sono fuori dalla competizione per le regionali. Le ragioni sono diverse. Il pubblico ufficiale che ha autenticato l’accettazione dei candidati del Movimento 5 Stelle in provincia di Campobasso ha segnalato di essere certo della loro identità. Ma non ha specificato perché, se cioè lo ha verificato in base al documento di riconoscimento o per conoscenza diretta. Così ha proceduto anche l’autenticatore della lista Progetto Molise. In base, dicono da entrambe le forze politiche, ad un modulo compreso nelle istruzioni redatte dal ministero dell’Interno per le regionali. Su quel modulo – “presentato e accettato a Isernia”, sottolineano da Progetto Molise – non si richiede espressamente di indicare il numero della patente per esempio o la dicitura che attesta una conoscenza diretta. La commissione ha proceduto subito alla contestazione di questo elemento. Ieri mattina, poco dopo le 9.30, in tribunale a Campobasso sono arrivati Luca Iorio, figlio del governatore uscente e riferimento di Progetto Molise, insieme al delegato di lista, un avvocato e Salvatore Colagiovanni. Il consigliere provinciale, ora candidato con il Pdl alla Camera, ha autenticato le accettazioni di candidatura (per i Grillini ha provveduto l’assessore di Palazzo San Giorgio Colarusso). Colagiovanni si è detto sicuro che il problema è superabile. Prima di loro nell’aula al piano terra del palazzo di giustizia erano arrivati in tanti, quasi come fosse il giorno della presentazione. Fra liste escluse e candidati irregolari, i raggruppamenti in bilico erano almeno 12: Udeur (per il capolista Niro, a cui è stata contestata la mancanza di un documento nel fascicolo), Fare Molise (per il caso Maggiani, la cui firma è stata autenticata da una funzionaria del Comune di Campobasso che la commissione riteneva ‘non abilitata’), Noi per il Molise (qui i nomi nel mirino sono addirittura otto), Unione per il Molise (qui la posizione contestata è quella di Adelmo Berardo), il Guerriero Sannita (non ha il minimo di firme necessario), Movimento 5 Stelle, Progetto Molise, Udc (due nomi autenticati dallo stesso funzionario di Palazzo San Giorgio), il Psi (idem), Costruire democrazia (stessa contestazione per un solo candidato), Rivoluzione democratica (problemi con il candidato Barile) e Rialzati Molise (anche qui un candidato a rischio). Dopo le discussioni sulle controdeduzioni degli interessati la commissione ha ufficializzato i primi responsi. Riammesso Vincenzo Niro, poi i due nomi dell’Unione di centro, Adelmo Berardo. È tornata regolare anche la posizione di Stefano Maggiani e Carlo Musacchio (Cd). Di entrambe le pratiche si è occupato F e d e r i c o Liberatore che ha prodotto ovviamente i documenti del Comune da cui si desume che la funzionaria è autorizzata dal sindaco ad autenticare le sottoscrizioni. Tutto ok anche per i due socialisti Lo Mele e Lambiase. Nulla da fare per Antonio Galasso, che era in campo con Rialzati Molise. Anche per gli otto candidati di ‘Noi per il Molise’ il controllo ha avuto esito negativo. Proporranno ricorso alla commissione regionale, lo conferma l’avvocato Salvatore Di Pardo. Delle tre questioni più scottanti – la non ammissione di 5 Stelle, Progetto Molise e Guerriero Sannita – si è saputo tra il primo e il tardo pomeriggio. Le osservazioni dei grillini e del movimento civico di Luca Iorio non hanno convinto i componenti della commissione circoscrizionale che hanno confermato l’esclusione. “Stiamo preparando il ricorso alla commissione regionale”, ha chiarito il legale di Progetto Molise. Sulla stessa linea d’onda il Movimento 5 Stelle. Lo depositeranno oggi, poi l’ufficio della Corte d’Appello deciderà sulla riammissione o meno. Il presidente Iorio, ricandidato per il centrodestra, auspica “che vengano riammesse le mie liste e quelle di tutti. Siamo pronti ad affrontare una campagna elettorale leale, chiara e precisa. Non è un problema di numero delle liste – ha commentato ieri sera – ma di qualità dei programmi e delle scelte.
ISERNIA – La lista del Pdl è stata esclusa. I giudici non hanno accettato la documentazione integrativa che il partito ha prodotto per sanare i problemi, rilevati già domenica, e legati a questioni formali. Si parla di timbri e, in un caso, di accettazione di candidatura senza nemmeno la firma. E’ il nodo Crolla, un caso nel caso. Il partito ha già annunciato ricorso per oggi, intanto ieri sera il coordinatore provinciale Luigi Mazzuto ha lasciato il tribunale visibilmente adirato. Solo le prossime ore potranno fornire il verdetto finale sul ricorso e capire se c’è qualche speranza di riammissione. A quel punto è certa pure l’esclusione di Camillo Colella per problemi legati all’autentificazione delle firme e per una questione sul certificato di uno dei candidati. Nulla da fare anche per i Comunisti, fuori per numero insufficiente di firme. Problemi anche per i singoli esponenti: per Rialzati Molise, lista ammessa e Di Silvestro fuori. Il motivo: è incadidabile per un passato procedimento legato a una denuncia per abuso d’ufficio. “Una questione che risale al 1992 e una condanna a tre mesi” dice lo stesso Di Silvestro. Che ha già annunciato l’intenzione di ricorrere contro la sua esclusione. Secondo l’ex consigliere comunale di Isernia, quella condanna non esiste più, lui è stato riabilitato. Sulla scorta di questa certezza ha subito annunciato di volersi opporre all’esclusione, confermando anche la conferenza di presentazione della sua candidatura prevista per il pomeriggio di oggi. Escluso anche un candidato della lista del Psi, Tonino Izzi. Ironia della sorte: la motivazione è la stessa di Gino Di Silvestro, ovvero anche lui è incandidabile. Ulteriore ironia, si tratta della stessa vicenda e della stessa condanna del candidato di Rialzati Molise. Riammessa la lista dell’Udeur per cui era stata contestata la presentazione di una documentazione disordinata, presupposto per il quale era possibile depennare la lista dall’elenco. Con l’integrazione che i vertici del partito e i responsabili delle liste hanno prodotto, s’è sanata la questione. Non ancora ufficiale, ma verso la riammissione anche la lista dei Comunisti visto che i problemi rilevati al gruppo sono gli stessi dell’Udeur e che la documentazione prodotta per riuscire a far ammettere la lista è stata la stessa. In serata arriva anche l’annuncio che Fare Molise, lista a sostegno di Massimo Romano, ha ottenuto la riammissione. Ad annunciarlo è stato Giuseppe Notartomaso che ha curato la presentazione della lista a Isernia.