Alla commissione elettorale regionale hanno proposto ricorso gli esclusi dagli uffici regionali. In pratica al momento sono fuori dalla competizione sei liste sulle 21 presentate in totale sabato scorso e una decina di candidati. A Campobasso fra i primi a depositare l’istanza di riammissione ieri mattina sono stati i delegati di Progetto Molise (collegata a Iorio) e Movimento 5 Stelle (in campo per Federico). In entrambi i casi il vizio contestato riguarda la mancata indicazione della modalità usata dall’autenticatore per accertare l’identità dei candidati che accettano di stare in lista. Secondo la commissione del tribunale c’è bisogno di specificare il documento di riconoscimento o la conoscenza diretta. I grillini assistiti dallo studio Di Pardo e gli uomini del movimento di Luca Iorio con l’ausilio di Alessandro Valletta sperano nell’accoglimento del ricorso, ma sono pronti pure ad andare al Tar. Pure Rivoluzione democratica (che punta su De Lellis per la presidenza) ha chiesto la riammissione di Franco Barile. E il Guerriero Sannita (una delle dieci liste a sostegno di Frattura), a cui mancano 18 firme, ha consegnato il ‘reclamo’ intorno alle 16.30. Il fronte dell’architetto rischia di perdere pure otto dei 12 competitor di ‘Noi per il Molise’, sulla cui posizione si esprimerà l’organismo coordinato dal giudice Di Giacomo. A Isernia sono stati depositati i ricorsi di Pdl (il partito del governatore uscente), Comunisti italiani (anche questa del fronte Frattura), Lavoro sport e sociale (la provinciale di Colella). Sarà la cancelleria a spedire il fascicolo al palazzo di giustizia del capoluogo. Che si occuperà anche della posizione di Gino Di Silvestro (giudicato incandidabile in Rialzati Molise) e Izzi del Psi (alle prese con gli stessi problemi). Per il Popolo della Libertà è compromessa la posizione di Angela Crolla (a cui mancherebbero gli elementi essenziali nell’autentica), forse si può recuperare quella di Lucio De Bernardo e Scampamorte (la cui autentica pure sarebbe ‘difettosa’). Al PdCI sono state contestate una serie di irregolarità relative anche alla corrispondenza fra i dati dei sottoscrittori e il contenuto dei certificati. L’ufficio della Corte d’Appello ha 48 ore per esprimersi sui ricorsi, il suo verdetto è atteso per la giornata di domani. A Marcello Miniscalco, segretario del Psi escluso dal listino di Frattura, invece resta solo il Tar.

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