Si deciderà oggi a Roma, al Consiglio di Stato, il destino della lista del Pdl esclusa in provincia di Isernia e degli otto candidati cancellati da Noi per il Molise in provincia di Campobasso. Due settimane di big, neanche tanti per la verità. Si parla di Berlusconi a Termoli, forse anche a Campobasso il 15 febbraio, ma il Pdl non ha ancora ricevuto comunicazioni ufficiali. Una visita la farà Lorenzo Cesa per l’Udc, il Pd è in pressing su Bersani, aspettando Fioroni poin agenda per domani. Il 20 febbraio c’è Grillo, a Campobasso e poi a Isernia. Domani, invece, questo è certo, al Centrum Palace arriva Giorgia Meloni per la convention di Fratelli d’Italia. prima della manifestazione, prevista per le 20, incontrerà i giornalisti. È sua del resto l’ultima polemica che ha infiammato il dibattito. A Sky Tg24 la sua dichiarazione che ha fatto rumore. L’ex ministro della Gioventù ha ammesso di essersi “vergognata” della sua militanza nel Pdl. Si riferiva “ai compagni di viaggio, a quello che il partito faceva, all’incapacità di capire che la crisi della politica è dovuta ad una deriva oligarchica dei partiti”. Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia, ha frenato: “Sbaglia a tirare sassi nell’aia del Pdl, anche perché l’unico risultato è che per mezz’ora starnazzano oche, muggiscono vacche, abbaiano cani fedeli e si nascondono i conigli”. È andata giù pesante Daniela Santanchè che si è detta “stupita della vergogna che dice di aver provato Giorgia Meloni a scoppio ritardato per quando stava nel Pdl. Come mai non si vergognava quando è stata nominata ministro del governo Berlusconi? E non si vergognava quando faceva fuoco e fiamme pur di ottenere la presenza di Berlusconi nei dibattiti? E se non si vergognava allora, oggi di che cosa si vergogna?”. E l’eco della polemica si è propagata anche al Molise. “Dice che si è vergognata del Pdl – le manda a dire il coordinatore degli azzurri Ulisse Di Giacomo, che è anche candidato al Senato -. Si tranquillizzi, l’imbarazzo è reciproco: anche io, e come me molti, mi sono vergognato quando il presidente Berlusconi, per inspiegabili motivi, l’ha nominata ministro. Comprendo anche la sua frustrazione a trovarsi in un partito all’1%, ma sia almeno coerente con i suoi recenti trascorsi politici”.