Agricoltori e allevatori molisani custodi delle eccellenze del territorio. Va in questa direzione la proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale Armandino D’Egidio approvata martedì da Palazzo D’Aimmo.
La norma, sottolinea con soddisfazione il presentatore, è innovativa e quanto mai necessaria: mira alla promozione della tutela, conservazione, valorizzazione della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio molisano
«Si tratta – spiega D’Egidio – di un passaggio importante per la valorizzazione del Molise e dei suoi prodotti (mais agostinello, origano del Matese, aglio bianco di Bojano, Tintilia, cavallo pentro, tanto per citare solo alcuni esempi). Stiamo investendo molto sulla promozione del nostro territorio e delle sue eccellenze. La nostra regione presenta specificità che in Italia rappresentano un unicum e crediamo sia necessario dargli il giusto valore».
In particolare il nuovo atto normativo prevede che la Regione si impegni a tutelare e valorizzare il patrimonio di varietà vegetali, razze animali e ceppi microbici al fine di promuovere la sostenibilità degli ecosistemi agricoli molisani e le comunità rurali che vi operano. Al tal fine è prevista l’istituzione del “Registro regionale della biodiversità agraria e alimentare”, costituito da una sezione vegetale e da una zootecnica e microbica, al quale sono iscritte razze, varietà, popolazioni, ecotipi, cloni e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare.
Pertanto – si evidenzia ancora nell’articolato –, fatti salvi i diritti degli agricoltori su ogni pianta o animale iscritto nel Registro regionale, la Regione riconosce il patrimonio di conoscenze, innovazioni e pratiche delle comunità locali, rilevanti per la conservazione e la valorizzazione delle varietà, razze e ceppi microbici presenti nel territorio molisano, ne promuove, quindi, una più vasta applicazione anche con il consenso dei detentori di tale patrimonio, e favorisce l’equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzazione di tali conoscenze, innovazioni e pratiche all’interno delle medesime comunità locali, in attuazione dell’articolo 8 della Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite, firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, ratificata con legge 14 febbraio 1994, n. 124 e dell’articolo 9 del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura.
Inoltre, viene affidata ai Centri sperimentali dimostrativi dell’Arsarp la tutela di tale patrimonio mediante la conservazione ex situ. Per il perseguimento delle finalità della legge, vengono poi definite le figure degli agricoltori custodi (colori i quali coltivano – on farm – e che si impegnano alle conservazione, nell’ambito dell’azienda agricola, delle risorse genetiche di interesse agrario e alimentare del territorio molisano soggette a rischio estinzione o di erosioni genetica) e Allevatori custodi (coloro i quali allevano in azienda – on farm – e che si impegnano alle conservazione delle risorse genetiche animali del territorio molisano soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica).
Viene quindi istituita la “Rete di conservazione, tutela e salvaguardia del patrimonio di varietà vegetali, razze e ceppi microbici locali di interesse agrario e alimentare del territorio molisano”, impegnata a svolgere ogni attività diretta a mantenere in vita quella parte di patrimonio di varietà vegetali minacciato dal rischio di estinzione o erosione attraverso la conservazione ex situ e in situ. Infine, si rileva nel testo approvato, che la Regione potrà attivare, anche in concorso con enti locali, associazioni e altri organismi, specifiche attività per il recupero e la conservazione della memoria storica legata alla diversità del patrimonio molisano d’interesse agrario.

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