Mentre i primi ucraini in fuga dalla guerra sono in arrivo in Molise, ospiti delle famiglie si sono prese cura di loro appena dopo il disastro nucleare di Chernobyl, i 5 Stelle di Palazzo D’Aimmo portano in Consiglio la richiesta dell’associazione Solidarietà senza confini. Con una mozione senza simboli di partito che sarà discussa domani nella seduta dell’Assemblea già in programma, chiedono al governatore Donato Toma di raccogliere la proposta della onlus molisana per l’attivazione di corridoi umanitari. «Ciò potrà consentire l’ingresso protetto e l’accoglienza dei cittadini ucraini che desiderano ricongiungersi con i familiari che vivono nella nostra regione, ma anche di tutti coloro che intendono allontanarsi dai teatri di guerra per raggiungere luoghi più sicuri», spiegano gli eletti 5s. Iniziativa, proseguono, che «dovrebbe essere suggerita anche in Conferenza delle Regioni, dove chiediamo che il presidente Toma si faccia portavoce della natura pacifista del popolo molisano, stimolando iniziative diplomatiche del governo italiano e dell’Unione europea per favorire la de-escalation della tensione tra Russia e Ucraina».
La priorità, dicono ancora, è preservare i bambini, che «mai dovrebbero vedere atti di violenza e abituarsi agli orrori dell’agire umano come fossero ‘normali’. Lo stesso presidente Draghi ha rilasciato dichiarazioni in favore di una accelerazione della macchina della protezione internazionale. E crediamo – concludono – che anche una piccola regione come la nostra possa fare la sua parte».
A Bruxelles ieri si è svolta la plenaria dell’Eurocamera, che, ha detto la presidente Roberta Metsola rivolgendosi al capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto durante il dibattito sull’invasione russa, riconosce «la prospettiva europea dell’Ucraina. Come afferma chiaramente la nostra risoluzione, accogliamo con favore» la richiesta dell’Ucraina per lo status di candidato e lavoreremo per raggiungere tale obiettivo. Dobbiamo affrontare il futuro insieme».
Un segnale, ha commentato l’eurodeputato molisano Aldo Patriciello, «di unità e chiarezza senza precedenti. Non è il tempo dei distinguo e delle ambivalenze: di fronte all’aggressione russa dell’Ucraina abbiamo il dovere di essere con coraggio al fianco del popolo ucraino, al fianco della libertà e della pace. In gioco non c’è solo l’integrità territoriale e il futuro dell’Ucraina – ha spiegato – ma i nostri stessi valori, quelli per cui si sono battuti i padri fondatori dell’Ue. Ne vale la pena per noi e per le prossime generazioni: per tutti coloro che credono nell’Europa e nelle nostre istituzioni democratiche». L’Ue, si è detto convinto, «farà la sua parte: imponendo sanzioni senza precedenti alla Russia, predisponendo corridoi umanitari per la popolazione civile costretta ad abbandonare le proprie case, accogliendo profughi e mettendo in atto ogni azione necessaria per imporre la pace e porre fine a questa insensata guerra. È chiaro quindi che abbiamo bisogno di un’Europa forte se vogliamo difendere con forza i nostri valori. Oggi, domani, e fino a quando la libertà sarà sotto attacco – ha concluso l’eurodeputato azzurro – siamo tutti ucraini».
È in programma alle 12.30 di oggi, inoltre, la seduta straordinaria del Senato accademico di Unimol, convocato dal rettore Luca Brunese per discutere un unico tema: emergenza e crisi umanitaria nella Repubblica Ucraina, iniziative di solidarietà e di collaborazione a favore di studenti e ricercatori. Allo studio, la possibilità di mettere a disposizione alloggi e borse per gli universitari – sostanzialmente le donne perché i ragazzi maggiorenni sono arruolati per combattere – che non possono continuare a studiare in patria e che Unimol può concretamente aiutare.

ppm

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