Il caffè come fosse un calumet: il centrodestra riparte dalla necessaria voglia di unità.
Non chiamatelo incontro e altri formalismi. Un caffè a Isernia, fra i coordinatori dei tre partiti nazionali che costituiscono il perno della coalizione: la deputata di Forza Italia Annaelsa Tartaglione, il capo di Fratelli d’Italia Filoteo Di Sandro e Michele Marone fresco di nomina a coordinatore della Lega in Molise. Ma la chiacchierata ha segnato, come il calumet che gli Indiani d’America fumavano per sancire la pace o nelle riunioni fra i capi, una nuova fase nello schieramento che guida la Regione dal 2018. A un anno dal ritorno alle urne, trapela dal riserbo e dall’intento di sdrammatizzare l’evento per non creare altri malumori e attriti, il centrodestra punta intanto a riannodare fili che, inutile tentare di negarlo, si sono spezzati. La Lega, per esempio, non ha più eletti in Consiglio perché Calenda e Romagnuolo hanno cambiato casa dopo gli scontri con l’allora assessore e coordinatore Mazzuto. Ma non è più in giunta perché proprio Marone, esterno indicato da Salvini al posto di Mazzuto, ha dovuto cedere il posto alla Calenda prima dell’epica mozione di sfiducia che proprio grazie a questa mossa del governatore Toma perse la firma necessaria a passare in Aula. E poi la frattura interna a Fratelli d’Italia, con Di Sandro fuori dal Consiglio e Pallante prima sottosegretario e poi, solo dopo l’abolizione della surroga, assessore. Senza dimenticare la variabile Iorio. Quattro anni in cui il centrodestra sembra essersi giocato la dote conquistata. Tutti hanno da recriminare e il confronto, avvenuto anche per una prima presa di contatto con Marone, ha visto Tartaglione come riferimento e quasi mediatrice. Così, almeno, appare da fuori.
Da mesi, lo stesso Di Sandro chiedeva la convocazione del tavolo di coalizione. La chiacchierata di Isernia non lo è. Ma è la chiara indicazione che le forze principali tornano a parlarsi. Per arrivare alla definizione del programma e del candidato governatore parlando la stessa lingua. Si voterà probabilmente per politiche e regionali insieme: vietato dividersi è la consegna che sembra essere venuta fuori da questo ‘caffè’. E l’unità qualche costo ce l’ha.
r.i.

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