Le frizioni all’interno della Commissione Pari opportunità della Regione erano evidenti: ora la presidente Maria Grazia La Selva ha rassegnato le dimissioni. ‘Sfiduciata’ da otto componenti dell’organismo, fra cui la Consigliera di parità uscente Pina Cennamo e Aida Trentalance, la fondatrice dell’associazione Liberaluna respinse al mittente le accuse di mancata condivisione delle scelte.
Il passo indietro arriva dopo altri ‘incidenti di percorso’. «Dal giorno della mia nomina, in qualità di presidente, ho lavorato alla stesura di documenti importanti, ma non ho mai avuto, tranne da alcuni commissari, osservazioni in merito a contenuti o in relazione alla programmazione discussa e condivisa dalle vicepresidenti attraverso una riunione dell’ufficio di presidenza. Per quanto io abbia potuto condividerla via mail, la maggioranza dei commissari a conoscenza della scadenza imminente di presentazione ha dato priorità ad altro e comunicato l’impossibilità di essere presenti alla seduta convocata. Tutto ciò ha impedito alla Commissione di condividere e verbalizzare la programmazione, perché a causa anche di due dimissionari non ancora sostituiti, non abbiamo raggiunto il numero legale». È lei adesso a puntare il dito: «La mia decisione arriva dopo aver constatato che i due gruppi di lavoro coordinati dalle vicepresidenti, Aida Trentalance e Angela Di Burra, dal mese di novembre, non hanno elaborato proposte, che aspettavamo tutti durante l’ultima riunione. Dopo i traguardi raggiunti nei primi mesi di insediamento, mi sarei aspettata di attuare altre azioni, ma gran parte dei commissari e la Consigliera di parità uscente, Pina Cennamo, hanno preferito utilizzare questa grande opportunità per criticare, perseguitare e sentenziare. Oggi con grande serenità posso dichiarare che le mie dimissioni vorrei fossero un messaggio di libertà per ogni donna che ha il desiderio di partecipare attivamente alle battaglie per le pari opportunità e lo può fare senza essere seduta su una poltrona all’interno di palazzi importanti».